Gli utenti dei servizi postali, affezionati al vecchio libretto ed ai Buoni Postali Fruttiferi, non sempre fanno domande sui nuovi BFP, nella vetrina di Poste Italiane. Poiché da qualche mese, anche i vecchi ed amati BFP, sono entrati nell’alea dell’azzardo, per evitare sgradite sorprese, prendendo lucciole per lanterne, è bene conoscere prima di sottoscrivere.
A scriverlo è Federconsumatori, ed è solo l’ultimo degli avvertimenti ai risparmiatori italiani circa il nuovo ‘’approccio’’ intrapreso dall’offerta dei tanto cari Buoni Fruttiferi Postali. Nell’ultima gamma dei Buoni Fruttiferi lanciati di recente, ad esempio, ce n’è anche uno di tipo strutturato, denominato BFP Europa, che lascia qualche perplessità e ha suscitato numerose critiche. Vediamo di cosa si tratta.
Il BFP Europa è un classico ‘index linked’, ovvero un titolo strutturato il cui rendimento è legato all’andamento di un indice esterno. Il sottostante può essere di natura azionaria, può rappresentare il prezzo di una o più materie prime, o il tasso di cambio di una particolare valuta. Nel caso del BFP Europa il sottostante di riferimento è l’indice EURO STOXX 50, un indice che riproduce l’andamento delle 50 società a maggiore capitalizzazione dell’Eurozona, prevalentemente aziende francesi e tedesche.
La caratteristica degli index linked è che se il sottostante presenterà un andamento positivo, il titolare dell’obbligazione avrà un rendimento bonus sotto forma di cedole aggiuntive o di un rimborso finale di gran lunga maggiore rispetto al prezzo di acquisto; in caso contrario, la remunerazione sarà modesta o nulla, ferma restando la piena restituzione del capitale investito.
I BFP Europa hanno una durata massima di 4 anni dalla data di sottoscrizione, assicurano un interesse annuale minimo garantito pari allo 0,4%, più un rendimento premio del 3% lordo l’anno se l’EURO STOXX 50 cresce del 7% il primo anno e del 10% in ognuno dei 3 anni successivi. Nel caso il sottostante riporti una performance inferiore, il premio non matura, ma resta intatta la possibilità di conseguire i premi successivi.
Un affare potrebbe pensare il piccolo risparmiatore, attratto anche dall’idea di provare l’ebbrezza del rischio puntando sull’andamento dei mercati finanziari forse per la prima volta, sentendosi rassicurato dal rendimento garantito e della restituzione del capitale. E devono averlo pensato in molti dato che secondo gli ultimi dati forniti da Cassa Depositi e Prestiti (30 giugno 2013), nei soli primi 20 giorni di vita, il BFP Europa ha raccolto 40 milioni di euro.
Ma è davvero un affare? La probabilità di ottenere un guadagno esiste, ma è molto bassa, inferiore, forse, a quella di vedere il proprio investimento tradursi in perdita. Come? Semplice, siamo di fronte a una scommessa e in quanto tale presenta dei rischi, per cui vanno analizzate diverse situazioni possibili.
Ipotizzando un rimbalzo a doppia cifra dei mercati azionari per 4 anni consecutivi, ovviamente la scommessa sarebbe vinta. Ma questa è una probabilità abbastanza remota, visto che dal 2000 ad oggi, come si vede dal grafico, l’EURO STOXX 50 non ha mai riportato performance positive a doppia cifra per più di due anni consecutivi.
In ogni caso, sarebbe una scommessa che lascerebbe l’amaro in bocca dato che in un contesto di perfomance azionarie del genere il guadagno del sottoscrittore del BFP Europa sarebbe notevolmente inferiore a quello di chi ha deciso di puntare su un altro tipo di strumento, che abbia come riferimento il medesimo sottostante.
E se invece il mercato azionario non dovesse rispettare le previsioni al rialzo? Il sottoscrittore non maturerebbe alcun premio, ma sarebbe comunque rassicurato dal rendimento minimo garantito dello 0,4%. Seppur magra, sarebbe comunque una consolazione. Ma è davvero così? No, ed è qui che si palesa ‘l’inganno’, perché non solo allo 0,4% garantito va decurtato il 12,5%, della tassazione, già agevolata per i prodotti postali, ma nei fatti questo rendimento è inferiore all’inflazione, anche se essa si trova in un pericoloso rallentamento (attualmente allo 0,73%). Figurarsi se, come auspicabile, l’indice dei prezzi al consumo dovesse tornare ad accelerare.
Sembrano dunque fondate le critiche delle associazioni dei consumatori, soprattutto se questo prodotto, come molti altri, viene impacchettato in maniera tanto allettante quanto ingannevole con slogan del tipo: ‘BFP Europa, un investimento che ti premia nel corso degli anni’, poi cambiato da Poste Italiane in ‘’..un investimento che ti può premiare nel corso degli anni’.
Tornando quindi all’appello di Federconsumatori, è bene conoscere prima di sottoscrivere certi tipi di prodotti ed è meglio domandarsi se quello che stiamo acquistando è davvero il prodotto adatto alle nostre esigenze. Nel caso si volesse puntare sui rialzi dell’azionario, il BFP Europa è davvero un prodotto conveniente o esistono altri strumenti che possono remunerare meglio il mio investimento?
In questo caso, il sottoscrittore del BFP Europa sembra essere nella condizione del vorrei ma non posso. Ovvero di un risparmiatore che vuole investire sull’azionario ma non è pronto ad assumersi il rischio, trovando quindi in questo prodotto postale il giusto mix di rendimento potenziale e garantito.
Tuttavia, come abbiamo visto, al termine dei quattro anni, sia che la scommessa sia stata ‘vinta’ o ‘persa’, resterà quantomeno l’amaro in bocca.
Il nuovo approccio di Poste Italiane, forse in vista della prossima privatizzazione del gruppo, assomiglia sempre più a quello di una ‘banca di sistema’ e come tale necessita della linfa fornita dai risparmiatori per sostenere le proprie ambizioni di finanziamento. Ecco perché, negli ultimi tempi alle poste vengono offerti e impacchettati prodotti sempre più complicati e accattivanti, ma non necessariamente efficienti per i risparmiatori. E’ sempre bene informarsi e non lasciarsi ingannare da slogan fuorvianti, anche quando si tratta dei cari, vecchi e amati Buoni Fruttiferi Postali.
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