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La propensione al risparmio delle famiglie ha raggiunto livelli senza precedenti in risposta al COVID-19. Tuttavia, contrariamente a quanto si possa pensare, questa non è proprio una buona notizia.
Come si può notare dai grafici sotto, in Europa nel primo trimestre del 2020 il tasso di risparmio delle famiglie, cioè la quota di reddito non destinata al consumo, ha registrato il suo più alto aumento di sempre, raggiungendo il livello del 17,5%.
In Italia, dove i tassi di risparmio si sono mantenuti intorno al 10% negli ultimi anni, a marzo sono saliti al 14,5%. Negli Stati Uniti, il tasso di risparmio aveva raggiunto il 33% ad Aprile, anche qui il livello più alto di sempre, per poi attestarsi a luglio al 17,8%.
Da un lato, l’aumento vertiginoso dei tassi di risparmio riflette una scelta forzata, poiché le opzioni di consumo si sono notevolmente ridotte a causa del lockdown e delle misure restrittive. La natura di questa pandemia ha infatti reso il consumo di alcuni servizi, dai cinema ai teatri, dai ristoranti ai viaggi, quasi impossibile.
Dall’altro c’è anche una componente di risparmio precauzionale: solitamente, infatti, in circostanze economiche impegnative come quella attuale, le famiglie risparmiano di più per fronte all’incertezza futura che riguarda le prospettive lavorative e finanziarie.
I risparmi in eccesso sono associati ad una crescita economica più bassa per effetto di minori consumi.
Nonostante il sostegno fiscale dei governi e la presenza di tassi di interesse ai minimi storici, le famiglie sono ancora incerte e restie ad aumentare i consumi.
Guardando avanti nei prossimi mesi, è possibile che l’effetto dei risparmi repressi si possa ridurre man mano che si entrerà in una fase di nuova normalità nell’economia. Finché però non esiste un vaccino efficace contro il Covid-19, i paesi rimangono vulnerabili a nuovi focolai di pandemia e l’ovvia reazione delle famiglie sarà quella di mantenere un elevato tasso di risparmio.
In particolare, questo è vero nei paesi con livelli di disoccupazione elevati e in aumento.
In Italia, ci sono 1.500 miliardi di euro di risparmi sui conti correnti. È opportuno superare le riserve delle famiglie contro l’investimento dei risparmi in eccesso. Ad esempio, i risparmi in eccesso, lasciati fermi su conti correnti infruttiferi, possono essere destinati all’investimento in aziende italiane.
Le risorse, che verrebbero canalizzate nell’economia reale, aiuterebbero in questo modo le imprese ad investire su nuovi progetti e a porre le basi per un nuovo ciclo di crescita.
Se in passato l’accesso alla Borsa e agli investimenti era riservato esclusivamente ai grandi capitali, per via delle soglie di ingresso eccessive, oggi grazie ad app come Gimme5, anche i piccoli risparmiatori possono investire i loro risparmi con un semplice click.
Con Gimme5 si ha inoltre la possibilità di investire, a partire da 5 euro, nei fondi PIR (Piani Individuali di Risparmio), creati per supportare direttamente l’economia reale italiana e conferire importanti benefici fiscali all’investitore.
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