Spesso restare tranquilli quando i mercati scendono sembra difficile e l’ultima cosa che si farebbe è continuare a investire. Eppure questa potrebbe essere la strategia di investimento migliore nel lungo termine.
Consideriamo tre diversi risparmiatori. Tutti e tre riescono a risparmiare ogni anno 3.000 euro, 250 euro ogni mese, e decidono se investire i risparmi o se spostarli sul conto corrente. Ecco il risultato delle diverse strategie di ognuno, in un periodo che va dal 1999 ad oggi.
Andrea investe i propri risparmi ogni mese, con costanza e indipendentemente dall’andamento dei mercati.
Luca non si fida dei mercati finanziari. Risparmia ogni mese 250 euro e li accumula sul conto corrente.
Marco sa che investendo potrebbe ottenere dei buoni rendimenti per i suoi risparmi, accumulati mese dopo mese. Se però durante l’anno solare il valore dei suoi investimenti scende di oltre il 5%, Marco rimborsa l’investimento e lo sposta sul conto corrente. Ricomincerà a investire solo quando assisterà ad un anno solare con rendimenti superiori al 5%.
I tre risparmiatori investono tutti sullo stesso strumento (50% indice azionario globale e 50% indice obbligazionario globale, entrambi in euro), oppure sul conto corrente (remunerato all’Euribor a 1 mese). Inoltre, tutti e tre guadagnano ogni anno il reddito medio italiano, pari a 20.000 euro e ne risparmiano il 15%. L’unica differenza nel risultato è quindi determinata dalle scelte di investire o meno nei diversi periodi.
I mercati finanziari sono soggetti a oscillazioni e nessuno può prevederne gli alti e i bassi. È possibile però gestire questa dinamica, a beneficio del rendimento di medio periodo del proprio capitale. Dall’esempio osserviamo come il risultato migliore lo ottenga il risparmiatore che, con costanza investe i propri risparmi, sia che il mercato salga, sia che scenda. Per quanto possa sembrare contro intuitivo, sono proprio quegli investimenti effettuati quando il mercato era più basso ad aver permesso ad Andrea di ottenere una performance migliore. Marco ha invece il comportamento più tipico degli investitori italiani, che investono e sono sereni finché vedono crescere il valore dei propri investimenti, salvo poi spaventarsi di fronte ad una correzione, e restano fuori dai mercati fino a quando questi non attirano nuovamente la loro attenzione. Rispetto all’attitudine al non investimento di Luca, anche questa molto diffusa, rimandiamo ad un altro articolo che evidenzia il peso della liquidità e il costo opportunità che questa scelta rappresenta.
Non esistono ricette miracolose. Ci sono però dei comportamenti che nel lungo periodo hanno dimostrato di portare a risultati migliori. Sfruttare i momenti di ribasso dei mercati per investire a prezzi più bassi, migliorando così il proprio profilo di rischio rispetto al rendimento atteso, è uno di questi.