Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.
Scegliere i prodotti di investimento sembra una missione impossibile?
Risparmiamocelo ti aiuta ad orientarti nel mondo della finanza e proteggere i tuoi risparmi. Scopri le caratteristiche e i costi di fondi comuni, ETF, buoni fruttiferi e tutti gli altri investimenti.
I sottoscrittori di fondi comuni sono sempre più anziani. L’età media passa è passata dai 52 anni del 2002, ai 57 del 2012, per raggiungere i 58 anni nel 2013, secondo l’ultimo aggiornamento di Assogestioni.
Le banche non prestano più soldi alle imprese. Vero. Però c’è anche un’altra verità. Le imprese non chiedono più soldi alle banche.
La Confindustria urla allo scandalo, Beppe Grillo alla fregatura. L’ipotesi del Governo di dare il TFR in busta paga va invece in una direzione importante, ribadisce il diritto di ognuno di decidere cosa fare dei propri soldi.
Siamo talmente sopraffatti dalle disastrose notizie economiche provenienti dal nostro paese che facciamo fatica a renderci conto che ci sono anche in Italia realtà aziendali che crescono e che ci sono altri paesi in cui la crisi è stata ampiamente riassorbita.
Un gigante istituzionale del risparmio gestito esce dai propri investimenti in hedge fund. La decisione insegna tanto anche al piccolo risparmiatore, anche se non ha mai investito in fondi speculativi.
Lentamente, sta prendendo forma il cosiddetto Jobs Act, la riforma del lavoro proposta del governo Renzi. Sono ancora in via di definizione le specifiche ma le direttrici della riforma sembrano essere tracciate.
Perché gli italiani gestiscono male i propri risparmi? Che ruolo hanno le previsioni sui mercati nella gestione dei risparmi? Che rapporto c'è tra prezzi dei titoli e aspettative e quali implicazioni ha questa relazione? E ancora, qual è il ruolo della finanza nell'economia reale?
Il paese con uno dei tassi di risparmio delle famiglie tra i più elevati al mondo è anche tra quelli in cui le imprese hanno le maggiori difficoltà a reperire capitali. Il mancato incontro di questi due mondi, che penalizza sia il sistema produttivo sia la ricchezza finanziaria delle famiglie, è il frutto di una scarsa attenzione finanziaria e di specifiche misure di politica fiscale.
Ogni mattina un italiano si sveglia e sa che dovrà andare a lavorare. Il posto di lavoro è una dimensione a cui dedichiamo un’enorme quantità di tempo e attenzioni, e la qualità del lavoro ha dunque un ruolo centrale nel determinare il benessere di un individuo.
La competitività italiana resta ferma al palo. Questo l’amaro verdetto espresso dal Global Competitiveness Report 2014-2015 elaborato dal World Economic Forum. Il Bel Paese conferma il 49* posto sui 144 Paesi presi in esame dal report e si vede superata rispetto allo scorso anno da Lettonia (42*) e Portogallo (36*). Meglio di noi Paesi come Panama, Mauritius, Oman, Bahrain e Azerbaijan.