I piani individuali di risparmio, meglio conosciuti con l’acronimo PIR, sono la novità dell’anno nel mondo del risparmio degli italiani.
I PIR hanno l’obiettivo di incentivare il risparmio tricolore e indirizzarlo verso le piccole e medie imprese italiane. Per farlo i PIR offrono, nel rispetto di alcuni vincoli, un’agevolazione fiscale mai vista prima: l’esenzione dell’imposta sui rendimenti e della tassa di successione.
Fatte queste premesse, si tratterebbe di una vera e propria manna dal cielo sia per i risparmi delle famiglie sia per i fabbisogni di finanziamento delle imprese Made in Italy.
Eppure, pare che gli italiani non abbiamo ancora ben compreso l’importanza dei piani individuali di risparmio.
I PIR, infatti, non sono soltanto uno strumento per investire i propri risparmi. L’acronimo PIR sta anche per “Passive Infrared”, e cioè un sensore elettronico che misura la luce a infrarossi irradiata dagli oggetti nel suo campo di vista. Banalmente, è quel dispositivo che rileva i movimenti all’interno di una casa e fa scattare l’antifurto. Siamo di fronte ad un curioso caso di ominimia.
Proviamo quindi mettere a confronto i due termini “PIR” per capire quale dei due è il più ricercato su Google.
Agli italiani interessano di più i piani individuali di risparmio (PIR) o i sensori a infrarossi (PIR)?
La risposta all’interrogativo ci giunge direttamente da Google Trends, uno strumento che consente di misurare la frequenza di ricerca sul web di una parola chiave. Più è alto il valore generato da Google Trends, maggiori sono le ricerche fatte dagli utenti per quel determinato termine. Su Google Trends, inoltre, si possono anche confrontare due o più termini in base al loro volume di ricerche nel tempo.
Questo grafico mostra, ad esempio, l’interesse sul web delle parole “sensore PIR” e “piani individuali di risparmio” nell’anno 2017.
In media, il “sensore PIR” è stato più ricercato dei “piani individuali di risparmio”. Inoltre, dopo un exploit iniziale, sembrerebbe che l’interesse per i piani individuali di risparmio si sia affievolito a partire dalla seconda metà dell’anno.
Stesso discorso quando il confronto viene fatto tra “sensore PIR” e “fondi PIR”, mentre le distanze sono ancora più marcate con il termine “investimenti PIR”.
Senza nulla togliere ai sensori ad infrarossi, pare che anche questa volta gli italiani manchino all’appello quando si tratta di risparmiare e investire. Un comportamento che si lega inevitabilmente ad una precaria educazione finanziaria, rilevata ogni anno dai Rapporti Consob e dalle Indagini del Centro Studi Einaudi. Il risparmiatore italiano non ha conoscenza degli elementi di base della finanza e dei fattori che guidano le scelte di un investimento.
Pertanto, la strada per far conoscere i PIR ad un pubblico sempre più ampio di risparmiatori e imprenditori è molto in salita, ma c’è chi si è messo già in marcia per questo obiettivo.
‘2017 Fenomeno PIR: La testimonianza diretta di imprenditori e aziende che stanno crescendo’ è il tour di AcomeA SGR per le città italiane, che spiega a imprenditori e investitori la grande opportunità offerta dai PIR. Ad ogni evento l’ospite speciale è un’azienda italiana di successo che racconta la propria storia e i motivi che hanno portato alla quotazione in Borsa.
La speranza è che iniziative come queste possano aumentare la consapevolezza degli italiani verso i piani individuali di risparmio. Magari un giorno parleremo di altri numeri delle ricerche PIR su Google Trends. Sensori a infrarossi permettendo.
Scopri i PIR di AcomeA SGR, cliccando su questo link.