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La diversificazione è uno dei concetti assolutamente fondamentali che in tema di risparmio e l’investimento.
Stando ad un’indagine condotta sull’alfabetizzazione finanziaria dei risparmiatori italiani, oggi soltanto 1 italiano su 3 conosce bene il concetto di diversificazione del rischio negli investimenti.
Molti di voi, probabilmente conosceranno già il significato del termine diversificazione al di fuori del contesto finanziario. Per esempio, un’impresa può scegliere diversificare la sua gamma di prodotti, i suoi mercati di sbocco, le sue fonti energetiche etc… Si parla anche di diversificazione dei redditi, quando un individuo ottiene entrate multiple e non concentrate esclusivamente sul reddito da lavoro.
Ma in generale, quello che sta alla base del concetto di diversificazione è l’obiettivo di non dipendere da un unico elemento e dunque di non concentrare tutti i rischi su un singolo fattore.
Una delle metafore e modi di dire più calzanti sulla diversificazione è la frase coniata dal Premio Nobel all’economia Harry Markovitz.
Proprio partendo da questo concetto, anche quando si parla di diversificazione in ambito finanziario si fa riferimento alla ripartizione alla frammentazione dei rischi di un portafoglio di investimento su diversi titoli, paesi, settori, valuta etc.. L’obiettivo è dunque quello di spalmare il più possibile i nostri investimenti su un’ampia gamma di strumenti per ridurre il rischio complessivo del portafoglio.
La funzione della diversificazione è un concetto spesso non compreso dal risparmiatore o dall’investitore alle prime armi. Quest’ultimo è spesso abituato a investire ad esempio sulla singola azione o obbligazione di un’azienda, perché magari la banca, il suo consulente o l’amico di turno gli hanno consigliato così. Ma in realtà ciò che sta facendo è in effetto concentrare tutti i suoi soldi (e quindi il rischio finanziario) su una singola azienda. Questo è chiaramente ciò che non va fatto, perché sarebbe come giocare d’azzardo.
Infatti, nel caso in cui le cose si dovessero mettere male per l’azienda potremmo subire una perdita, anche considerevole, dei nostri soldi.
Una breve parentesi. La diversificazione non elimina del tutto rischio. Non esiste la possibilità di investire i propri risparmi senza alcun rischio, o per lo meno se non c’è rischio non c’è anche rendimento. Il rischio è proprio una componente basilare, che permette, se gestito correttamente di ottenere rendimenti nel tempo.
Ma la diversificazione serve proprio ad evitare la concentrazione dei rischi in un’unica strada, ci serve per ridurre i rischi, ripartirli e frazionarli in modo tale da consentire ai nostri soldi e risparmi di non essere più dipendenti dall’andamento di una singola impresa o di un singolo settore.
Quindi abbiamo capito che per diversificazione si intende proprio la ripartizione di una somma di denaro in diverse tipologie di investimento, in diversi settori, in diversi Paesi. Un altro fattore da tenere presente è l’orizzonte temporale: è bene ripartire, secondo le proprie esigenze, investimenti a breve e a lungo termine.
I piccoli risparmiatori solitamente non hanno le competenze adatte, le conoscenze finanziare per capire come diversificare bene, cioè su quali aziende investire, su quali settori, su quali paesi. O se anche avessero idea di come fare il costo non soltanto economico ma anche in termini di tempo sarebbe del tutto proibitivo.
Mettere in pratica una corretta diversificazione del rischio è un esercizio molto complesso e sicuramente impossibile da replicare per un piccolo risparmiatore che dispone di basse somme da investire, se non attraverso i fondi comuni di investimento.
I fondi di comuni di investimento e le società di gestione del risparmio, rappresentano la soluzione semplice ed efficace per consentire anche ai piccoli risparmiatori di poter beneficiare dei vantaggi della diversificazione.
I risparmi di tanti piccoli investitori vengono aggregati in un’unica cassa comune, creando una sorta di investimento collettivo. Dopo la sua costituzione, un fondo comune di investimento dispone così di risorse sufficientemente ampie da garantire un’adeguata diversificazione su centinaia e persino migliaia di titoli, appartenenti a diverse aree, settori o anche paesi.
La gestione del fondo è delegata ai professionisti della società di gestione del risparmio che attraverso le loro competenze finanziarie attuano poi quelle scelte che permettono di costruire e diversificare in maniera efficiente il portafoglio di un fondo comune.
Gimme5 è l’app che permette anche chi dispone di risparmi molto contenuti, a partire da 5 euro, di poter accedere ad un fondo comune di investimento e quindi di diversificare in modo efficiente i propri risparmi.
Quando si accede su Gimme5 l’app chiede appunto che tipo di profilo di risparmio e di investimento si intende seguire (Breve Termine, Dinamico o Aggressivo) che verrà poi associato ad un fondo comune gestito secondo quelle peculiarità.
Il concetto principale è che con Gimme5 i tuoi risparmi confluiscono in fondi comuni gestiti da AcomeA SGR e smettono di essere dipendenti dall’andamento una singola azienda o da un singolo paese.
Se domani mattina, un’azienda dovesse fallire e tu hai concentrato i tuoi risparmi su quell’azienda, a quel punto i tuoi risparmi verrebbero persi. Ma se quella stessa azienda fallita si trovasse all’interno di un fondo, i tuoi risparmi non verrebbero persi, ci sono altre centinaia di aziende sulle quali è investito il fondo. Ed è proprio grazie alla diversificazione di un fondo comune che anche il piccolo risparmiatore che dispone di piccole somme che vuole impiegare lo può fare senza incorrere nella concentrazione dei rischi dei propri risparmi.
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