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Giornali, televisione e politica dipingono l’Italia come un paese altamente indebitato, ormai sull’orlo del baratro. Sentir parlare di elevato spread e debito pubblico è diventato un tema all’ordine del giorno.
Tuttavia, l’opinione generale che vede l’Italia come un paese fortemente indebitato non collima esattamente con la realtà dei fatti.
Per misurare l’indebitamento di un paese occorre infatti sempre considerare due settori economici: il settore pubblico, e cioè lo stato italiano, e il settore privato, composto da famiglie e imprese.
Sommando il debito del settore pubblico e il debito del settore privato, si ottiene il cosiddetto indebitamento totale dell’economia.
Ecco allora che l’Italia, proprio in termini di indebitamento totale dell’economia, non mostra una situazione particolarmente allarmante. Soprattutto se si confronta il nostro indebitamento totale con quello di altri paesi, ritenuti più solidi e virtuosi.
Facciamo un po’ di chiarezza a riguardo
Non è una novità, l’Italia mostra un indebitamento del settore pubblico molto elevato. Il nostro debito pubblico vale 2367 miliardi di euro e pesa circa il 133% del PIL, il terzo valore più alto al mondo. Occorre chiarire che quando parliamo di debito pubblico italiano stiamo soltanto considerando una parte del debito totale della nostra economia.
Gli oltre 2.300 miliardi di euro infatti rappresentano esclusivamente l’indebitamento dello stato italiano (settore pubblico) e non sono direttamente imputabili alle famiglie o alle imprese (settore privato).
Semmai, le famiglie italiane vantano addirittura un credito nei confronti dello stato italiano, pari a circa 100 miliardi di euro, cifra che corrisponde ai titoli di stato detenuti direttamente dai risparmiatori.
Il debito del settore privato dell’economia italiana vale il 110% del nostro Pil. Insieme al settore privato tedesco, il nostro è quello con il rapporto tra debito e Pil più basso nell’Eurozona.
L’indebitamento delle famiglie italiane è il più basso in assoluto tra i paesi dell’area euro. Gli italiani mostrano un debito pari al 43% del Pil.
In termini nominali, lo stock di debiti effettivamente in capo alle famiglie italiane valeva 708 miliardi di euro alla fine del 2018. Se consideriamo che le attività delle famiglie si attestano a circa 9.000 miliardi di euro, come ricordato in questo articolo, si può chiaramente comprendere l’ottimo stato di salute del patrimonio degli italiani.
Anche per quanto riguarda l’indebitamento delle imprese non finanziarie, quelle italiane mostrano valori molto più bassi della media dell’area euro. Le aziende italiane mostrano debiti per il 69,8% del Pil, 1225 miliardi di euro tradotto in termini nominali.
Ancora oggi, l’informazione economico-finanziaria e l’opinione pubblica continuano ad avere una visione parziale e distorta del debito italiano, considerando esclusivamente la componente in capo al settore pubblico.
Riferirsi però solo al debito pubblico per emettere giudizi sullo stato di un’economia, magari in relazione a soglie arbitrarie, è sempre una cattiva pratica che porta a conclusioni errate.
Invece, considerare anche l’indebitamento del settore privato non soltanto completa il quadro dell’indebitamento totale di un paese, ma offre anche spunti interessanti su cui vale la pena riflettere.
L’Italia è il paese in Europa con il più basso indebitamento delle famiglie e le nostre imprese mostrano un debito molto più basso rispetto alla media europea.
Ricordatelo bene, la prossima volta che sentirete dire che ogni italiano che nasce possiede già una parte di debito pubblico pari a 37mila euro!
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