La Tobin Tax è fuorilegge. È quanto dicono i legali consultati dall’Unione europea che ritengono che la tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) oltrepassi i confini delle giurisdizioni nazionali e sia distorsiva della concorrenza tra paesi. Inoltre viola la libertà di circolazione dei capitali, uno dei principi cardine garantiti dal mercato unico. E allora perché l’Italia è tra i pochi paesi ad averla già adottata?
La battaglia sull’introduzione di una tassa comune sulle transazioni finanziarie è portata avanti da alcuni Stati membri tra cui Italia, Spagna, Francia e Germania. La tassa trova invece l’opposizione del Regno Unito che teme che la norma possa avere delle ripercussioni negative anche sul proprio settore finanziario. Il dibattito si protrae da diversi mesi ma il parere legale emesso in questi giorni, pur non essendo vincolante, segna un’importante battuta d’arresto.
Già in precedenza abbiamo evidenziato i forti limiti della norma. Questa infatti colpisce quasi tutti i prodotti finanziari, e tutti gli investitori, dal grande speculatore al piccolo risparmiatore, con la differenza che il primo, quello che ‘ha causato la crisi’, probabilmente non risiede in un paese tra quelli che introducono la tassa, ma anche se così fosse potrebbe spostare agevolmente le proprie attività in paesi più ‘accoglienti’. Lo stesso non si può dire per il risparmiatore che si trova a sostenere da solo il maggior carico fiscale. È emblematico il caso dei fondi pensione: da un lato ci sono incentivi fiscali a investire nei fondi previdenziali, dall’altro su quei risparmi va a gravare il peso della tassa. Una partita di giro curiosa.
L’Italia però, con uno zelo insolito, è tra i pochi paesi che l’hanno già implementata. E così ci ritroviamo con il cerino in mano.
Tanta solerzia, che purtroppo non riscontriamo in altri ambiti, è determinata da un sostegno popolare diffuso alla norma. L’idea sottostante, più che condivisibile, è che chi ha causato la crisi deve essere chiamato a contribuire. Gli effetti della norma sono però sotto gli occhi di tutti, e lo stop che ha appena ricevuto da Bruxelles non fa altro che peggiorare la situazione.
Sorge il dubbio che il motivo per cui diversi stati, tra qui il nostro, si schierano in favore della Tobin tax è innanzitutto la ricerca di un consenso politico piuttosto che un effettivo beneficio economico e sociale. Anzi, la tassa appare terribilmente inefficiente e dannosa se applicata da un solo stato, o da pochi, e risulta inoltre legalmente fragile se proposta su scala europea.
E così ci ritroviamo con un carico fiscale altissimo, la spesa pubblica intoccabile, il dibattito politico cristallizzato, ma siamo orgogliosi paladini della Tobin tax.
Risparmiamocelo!
Potrebbe interessarti anche:
Tobin tax all’italiana? Inutile e dannosa
Tobin tax all’euorpea? Ancora più dannosa