Investire nei paesi emergenti è una delle idee che stimola maggiormente l’interesse degli investitori.
Generalmente, si considerano mercati emergenti le economie dei paesi che si trovano in Africa, America Latina, Europa dell’Est, Medio Oriente e Asia. Le più note di queste ricadono all’interno della sigla “BRIC” (Brasile, Russia, India, Cina), che oggi producono quasi 1/3 del reddito mondiale.
Perché molti investitori sono attratti dai mercati emergenti?
Negli ultimi decenni, i paesi emergenti hanno sperimentato una rapida industrializzazione trainando la crescita economica globale. Solitamente, infatti, i rendimenti sui mercati finanziari viaggiano in stretta relazione con la crescita del PIL di un paese. Tra i punti di forza di un investimento nei mercati delle economie emergenti si segnalano:
- Demografia favorevole e consumi in aumento: la classe media nei paesi emergenti è destinata a raggiungere i 2,3 miliardi di individui entro il 2020. Per fare un paragone, i Baby boomers americani, una generazione che ha contribuito fortemente alla crescita nell’ultimo secolo, erano soltanto 77 milioni.
- Bassi livelli di indebitamento:il rapporto debito/PIL nelle economie emergenti è notevolmente più basso rispetto a quello delle economie avanzate.
- Diversificazione di portafoglio ed elevato potenziale di rendimento: molti investitori sostengono che i paesi emergenti siano un terreno fertile per trovare valore rispetto ai mercati sviluppati. Inoltre, investire in titoli dei mercati emergenti può aiutarti a sfruttare le opportunità e a ridurre i rischi di concentrazione in un unico mercato.
Quali sono i rischi di un investimento nei paesi emergenti?
Naturalmente, uno dei principi fondamentali della finanza è che rendimenti più elevati comportano rischi maggiori. I rischi tipicamente associati ad un investimento nei mercati emergenti devono considerare:
- Rischio valutario: se un investimento è denominato in valuta locale, i tassi di cambio possono muoversi nella direzione non desiderata per gli investitori. Questo può impattare negativamente sui vostri rendimenti. Ad esempio, se investo in titoli brasiliani che rendono il 5% annuo, ma nel frattempo l’euro si apprezza del 4% nei confronti del real, il rendimento netto del mio investimento sarà solo dell’1%.
- Rischi inflazionistici: un’inflazione a doppie cifre è un problema che si può verificare facilmente nelle economie emergenti. Se fuori controllo, l’inflazione può ulteriormente svalutare le valute, danneggiare i margini di profitto aziendale e, nei casi peggiori, condurre alla recessione. Venezuela docet.
- Rischi politici: molti paesi emergenti sono storicamente caratterizzati da instabilità e incertezze politiche. Nei peggiori casi questo può condurre a guerre civili, stop alla produzione e caos geopolitici. Tutti fattori che influiscono sulla volatilità dei tuoi investimenti.
Nonostante questi rischi, la crescita economica nei paesi emergenti non è destinata ad arrestarsi. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, le stime della crescita del PIL nei paesi emergenti sono vicine al 5% per i prossimi anni. Nello stesso periodo, le previsioni di crescita dell’economia italiana sono inferiori all’1%.
Quali sono i migliori fondi azionari per investire nei mercati emergenti?
Un fondo comune di investimento è uno strumento semplice e conveniente per accedere ai mercati emergenti. Per conoscere i migliori fondi azionari che investono in paesi emergenti abbiamo utilizzato la piattaforma Angel Costi.
I migliori fondi emergenti che rientrano nel segmento “Star”, caratterizzato da costi bassi e intensa attività di gestione, sono i seguenti:
1) AcomeA Paesi Emergenti A2: Indice di efficienza* 93,4 ; Spese correnti 1,03%.
2) SISF Frontier Markets Equity C:Indice di efficienza 92,7; Spese correnti 1,45%.
3) HSBC GI Frontier Markets Equity:Indice di efficienza 92,3; Spese correnti 1,55%.
Tra i peggiori fondi che rientrano nel segmento “Bad”, con costi elevati e sproporzionati al servizio di gestione, si segnalano invece:
1) Nextam MM Emergin Markets: Indice di efficienza 0; Spese correnti 3,95%.
2) Core S Emerging Market Equity: Indice di efficienza 14,4; Spese correnti 3,62%.
3) Amundi Funds Emerging Focus FU: Indice di efficienza 15,6; Spese correnti 3,85%.
Che dire quindi dell’utilizzo di Angel Costi? Sicuramente, rappresenta un ottimo esempio di come la tecnologia applicata alla finanza stia riducendo le tradizionali asimmetrie informative in questo settore. Inoltre, è un modo intuitivo e semplice per valutare i fondi comuni ed aiutare l’investitore ad assumere delle scelte di investimento ponderate. Probabilmente, è solo l’inizio di una rivoluzione che porterà il mondo della finanza verso un bacino di utenti sempre più grande.
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* E’ il rapporto tra spese correnti e indice di attività di gestione, basato a 100. L’indice misura quanto i costi di un fondo risultino in linea con la gestione attiva erogata. Più è basso, maggiori sono i costi eccessivi.