Nelle scorse settimane, avevamo parlato dell’importanza di agire da investitori informati segnalando tra le varie cose, quanto la componente dei costi sia in grado di incidere sui risultati dei nostri investimenti.
Ci teniamo a ribadire che i costi e lo stile di gestione sono due degli aspetti principali che gli investitori dovrebbero tenere in considerazione prima di intraprendere un investimento. Numerose ricerche dimostrano infatti che i fondi comuni meno costosi sono quelli che hanno maggiore probabilità di ottenere risultati migliori nel tempo.
Come possiamo valutare il rapporto qualità-prezzo di un fondo?
Per confrontare i fondi comuni d’investimento in base al rapporto qualità-prezzo, esiste uno strumento semplice e innovativo chiamato Angel Costi.
Grazie ad Angel Costi, l’investitore ha accesso in modo diretto ad una vastissima gamma di informazioni su tutti i fondi comuni d’investimento presenti sul mercato italiano.
I fondi sono raggruppati per categorie di appartenenza e disposti all’interno di una matrice a quattro quadranti:
Low-Cost: fondi con costi bassi e con una scarsa o nulla attività di gestione.
Star: fondi che presentano costi bassi e con un’intensa attività di gestione che ha l’obiettivo di distinguersi dalla concorrenza.
Premium: fondi che hanno costi elevati, ma allineati al servizio offerto, caratterizzati da un’intensa attività di gestione.
Bad: fondi potenzialmente falsi attivi, e cioè caratterizzati da costi elevati e sproporzionati al servizio offerto.
Fondi azionari italiani: i migliori e i peggiori
Dopo l’analisi dei i fondi “star” e “bad” all’interno della categoria degli obbligazionari a breve termine dell’area Euro, oggi passeremo in rassegna i fondi azionari che investono in titoli emessi da aziende italiane.
Tra i fondi presenti nel quadrante “Star”, ordinati in base alle spese correnti, si segnalano:
Il quadrante star ci consente di identificare i fondi che presentano il miglior rapporto qualità-prezzo: da un lato, offrono un servizio di gestione attiva, dall’altro consentono all’investore di ottenere un considerevole risparmio sui costi dell’investimento.
Tra i fondi presenti all’interno della categoria “Bad” e ordinati in base ai valori maggiori delle spese correnti, si segnalano:
Da quest’ultima categoria di fondi comuni sarebbe meglio prendere le opportune distanze, in quanto potrebbero maggiormente tradire la fiducia riposta dai risparmiatori.
Che dire quindi dell’utilizzo di Angel Costi? Sicuramente, rappresenta un ottimo esempio di come la tecnologia applicata alla finanza stia riducendo le tradizionali asimmetrie informative in questo settore. Inoltre, è un modo intuitivo e semplice per valutare i fondi comuni ed aiutare l’investitore ad assumere delle scelte di investimento ponderate. Probabilmente, è solo l’inizio di una rivoluzione che porterà il mondo della finanza verso un bacino di utenti sempre più grande.
Se vuoi utilizzare Angel Costi, è disponibile una prova gratuita di tre mesi cliccando questo link.