Sin dagli anni ’90, i fondi comuni aperti hanno raccolto sempre maggiori consensi, soprattutto da parte dei piccoli investitori.
Con l’aiuto della nostra lente d’ingrandimento, impariamo a conoscerli e cerchiamo di scoprire quali sono i punti di forza che caratterizzano questo tipo di investimento.
I fondi comuni di investimento sono simili ad una cassa comune, istituita e gestita da una Società di Gestione del Risparmio (SGR) che raccoglie i capitali di risparmiatori piccoli e grandi con lo scopo di investirli e creare valore attraverso la loro gestione collettiva.
In questo modo tutti possono beneficiare di un servizio di investimento professionale che altrimenti sarebbe loro precluso per mancanza di competenze e per le dimensioni limitate del capitale disponibile.
Ogni risparmiatore che aderisce al fondo detiene un determinato numero di quote, attribuite in proporzione al capitale conferito da ciascuno di essi. Le quote rappresentano il valore dell’investimento posseduto da ogni singolo sottoscrittore e variano secondo l’andamento del fondo.
Il fondo comune di investimento è quindi un grande salvadanaio nel quale confluiscono tanti risparmi che sommati creano un patrimonio collettivo da utilizzare come un potente veicolo d’investimento nei mercati finanziari.
Un fondo comune funziona quindi grazie a tre 3 soggetti principali:
– I sottoscrittori, ossia i risparmiatori che hanno deciso di investire nel fondo.
– La Società di gestione del risparmio (SGR), che creano i fondi comuni di investimento e gestiscono i soldi che i risparmiatori affidano loro.
– La banca depositaria che custodisce il patrimonio del fondo e verifica che tutte le operazioni della Sgr siano conformi alla normativa ed al regolamento del fondo.
Perché investire in un fondo comune?
I vantaggi per chi investe in un fondo comune sono innumerevoli e potrebbero essere sinteticamente riassunti nella capacità di contenere il rischio e incrementare al massimo le possibilità di guadagno. Ma vediamo di seguito i principali:
1. Maggiori poteri contrattuali e migliore qualità del servizio: come già dicevamo, in un fondo comune tutti i risparmiatori ricevono un servizio d’investimento professionale che non potrebbero avere singolarmente.
2. Rischi minimizzati: grazie alla costruzione di un portafoglio con un’alta diversificazione (che sarebbe impossibile ottenere per il singolo investitore), gli impatti del fallimento o del crollo del titolo di un singolo emittente (ad esempio un’azienda privata o uno Stato) sul patrimonio di ogni risparmiatore sono più contenuti. Investire su molti titoli è decisamente meno rischioso che farlo su pochi o, addirittura, uno solo.
3. Gestione affidata a professionisti specializzati ed esperti: sono loro che decidono come e quando investire, cosa comprare e vendere. I limiti alle loro scelte sono posti dal regolamento del fondo e dalle direttive date dalla SGR. .
4. Sicurezza garantita da un sistema di controlli rigidi e articolati. Oltre a controlli interni alla società di gestione ed esterni affidati a società di revisione, vi sono dei controlli pubblici esercitati da Consob e Banca d’Italia, che vigilano su correttezza, trasparenza e ogni altro aspetto che riguarda la tutela del risparmiatore.
5. Autonomia: il patrimonio del fondo è autonomo, ossia giuridicamente distinto sia da quello della società di gestione, sia da quello della banca depositaria che lo custodisce. Nel caso di fallimento della Sgr e/o della banca, le quote del fondo restano intatte e di esclusiva proprietà dei sottoscrittori.
6. Facilità di accesso e di disinvestimento. Si possono comprare fondi comuni in banca o da promotori finanziari, anche se, come al supermercato, ciascun distributore non ha a disposizione l’intera gamma prodotti disponibile sul mercato. Alcune SGR rendono disponibile l’acquisto e la vendita diretta dei fondi sul mercato quotato di Borsa Italiana (come fossero azioni o obbligazioni) o direttamente sul loro stesso sito web. Inoltre, i fondi comuni sono prodotti facilmente accessibili: bastano poche centinaia di euro per potere investire, anche una sola volta, in certi casi anche meno.
7. Libertà d’investimento: il risparmiatore può decidere di acquistare una quota di un fondo in unica “tranche” o poco per volta attraverso un piano di accumulo (PAC), sottoscrivere quote in più fondi d’investimento o spostare il proprio investimento in un fondo ad un altro (switch).
8. Trasparenza: ogni sottoscrittore può monitorare in qualsiasi momento il proprio investimento. Il valore della quota del fondo deve essere pubblicato almeno una volta alla settimana, ma la maggior parte delle SGR italiane lo pubblica quotidianamente.
Al giorno d’oggi, come abbiamo avuto modo di vedere, per investire in fondi comuni non è richiesto essere degli esperti ne detenere risparmio in gran quantità o dedicarsi a tempo pieno.Grazie ai vantaggi appena elencati, i fondi comuni rappresentano un investimento semplice e sicuro per i piccoli risparmiatori.
Ricordate sempre di leggere tutta la documentazione di offerta per capire le caratteristiche dei fondi a cui siete interessati. E, come negli acquisti di tutti i giorni, valutarli prima di acquistarli paragonando qualità e prezzo (costi), anche usando strumenti semplici ed intuitivi.