La fine della bassa volatilità sui mercati finanziari potrebbe ben presto arrivare. A sostenerlo è Ben Carlson, editorialista di Bloomberg, che ha voluto risvegliare l'attenzione degli investitori su un tema così delicato.

L’affermazione “too big to fail” vale ancora oggi? Ma soprattutto, qual è stato il costo patito dai contribuenti per salvare le banche nell'ultimo decennio?

Il 2017 verrà ricordato come l’anno d’oro del bitcoin, la moneta virtuale (o criptovaluta) divenuta oggetto del desiderio di milioni di investitori in tutto il mondo. Quanto è simile il Bitcoin alle altre bolle speculative?

Negli ultimi decenni, i paesi emergenti hanno sperimentato una rapida industrializzazione trainando la crescita economica globale.Perché molti investitori sono attratti dai mercati emergenti e quali sono i loro rischi?

La via più immediata per confrontare il PIL di due economie è quella di convertire il valore di ciascun PIL (in valuta locale) in una terza valuta comune, ad esempio il dollaro, in base al tasso di cambio corrente. In alternativa, il PIL di un paese può essere convertito in “dollari internazionali” utilizzando il metodo della parità di potere d'acquisto (PPA).

Un interessante articolo firmato dal Fondo Monetario Internazionale (IMF), ha presentato i numeri e le principali sfide che ruotano attorno all’universo “fintech”

Controllare assiduamente i nostri investimenti è un azzardo non solo per il nostro benessere psicologico ma anche per quello finanziario. Scopriamo perchè...

Abbiamo deciso di ripercorrere passo dopo passo le vicende che hanno portato alla più grave crisi finanziaria dopo quella del 1929, cercando di fare tesoro dei principali errori commessi. La crisi finanziaria del 2007-2008 ha ripetutamente posto i regolatori dinanzi a un bivio: rischiare un contagio catastrofico lasciando fallire le singole banche oppure intervenire con aiuti pubblici cercando di salvarle? La seconda ipotesi è diventata largamente famosa con la frase "Too big too fail".

Abbiamo voluto raccogliere i 7 capisaldi degli investimenti che hanno reso Mr. Buffett l’investitore n°1 al mondo. Perché una cosa è certa: quando Buffett parla, gli investitori ascoltano…

A cavallo tra il 1636 e il 1637, in Olanda ebbe luogo il primo grande crack finanziario della storia che curiosamente ebbe come protagonista un fiore, il tulipano. Per acquistare un tulipano nel 1936, un risparmiatore olandese sarebbe stato disposto a spendere
circa 5,500 fiorini dell’epoca, equivalenti al prezzo di un lussuoso appartamento al centro di Amsterdam.