Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.
I titoli di Stato italiani non sono mai stati così bene. Tuttavia i BTp non piacciono proprio a tutti. Negli ultimi anni i banchieri tedeschi hanno più che dimezzato l’esposizione al debito pubblico del nostro paese.
Il Fondo monetario internazionale è sicuramente tra le istituzioni che stanno meno simpatiche, e la crisi del debito in Europa ha ulteriormente incrinato la fiducia verso questo organo.
La Confindustria urla allo scandalo, Beppe Grillo alla fregatura. L’ipotesi del Governo di dare il TFR in busta paga va invece in una direzione importante, ribadisce il diritto di ognuno di decidere cosa fare dei propri soldi.
Il paese con uno dei tassi di risparmio delle famiglie tra i più elevati al mondo è anche tra quelli in cui le imprese hanno le maggiori difficoltà a reperire capitali. Il mancato incontro di questi due mondi, che penalizza sia il sistema produttivo sia la ricchezza finanziaria delle famiglie, è il frutto di una scarsa attenzione finanziaria e di specifiche misure di politica fiscale.
I Buoni Fruttiferi Postali sono, nell’immaginario collettivo, associati all’idea di semplicità e convenienza. Questa immagine rassicurante dei Buoni Fruttiferi Postali ha dato origine a diversi prodotti bancari con nomi e caratteristiche che in qualche modo richiamano il caro vecchio buono fruttifero. Ma sono vantaggiosi? Vediamo come questi prodotti reggono il confronto con l’inflazione e con i titoli di stato.
Dal generico risparmio precauzionale e a quello destinato al vecchio e caro mattone, la principale motivazione che spinge gli italiani ad accantonare risorse è il sostegno ai figli e, molto spesso, ai nipoti. Lasciar loro un’eredità, pagarne l’istruzione o progettare una base economica per i loro primi anni di vita autonoma hanno messo da parte le esigenze di garantire una vecchiaia serena o far fronte a imprevisti.
Il mercato azionario italiano ha guadagnato negli ultimi due anni quasi il 70%, ma a beneficiare di questi guadagni è stata una quota via via più sottile di investitori, quelli che detengono azioni, solo il 9,2%. La fuga dal rischio ad ogni costo impedisce ai risparmiatori di partecipare ai rialzi dei mercati e arricchisce il settore finanziario che ha finto di rispondere a questa esigenza.
Il debito pubblico è una tassa sulle generazioni future e sui giovani di oggi. A beneficiarne sono state invece le fasce più anziane della società, che sono, tra i privati, anche i maggiori detentori di titoli del debito, e quindi percettori di interessi.
Con il rapporto tra debito pubblico e PIL che nel 2014 supererà il 135%, qualsiasi stratagemma di natura contabile è il benvenuto, se fa scendere la misura del nostro indebitamento. E così la decisione di Eurostat di includere nella contabilità nazionale dei paesi europei le stime di alcune attività criminali, per quanto abbia destato lo stupore, lo sdegno o l’ironia di diversi commentatori, si potrebbe rivelare un aiutino provvidenziale per i conti pubblici.
Gli utenti dei servizi postali, affezionati al vecchio libretto ed ai Buoni Postali Fruttiferi, non sempre fanno domande sui nuovi BFP, nella vetrina di Poste Italiane. Poiché da qualche mese, anche i vecchi ed amati BFP, sono entrati nell’alea dell’azzardo, per evitare sgradite sorprese, prendendo lucciole per lanterne, è bene conoscere prima di sottoscrivere.