Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.
Laureato presso l’Università Bocconi (Milano), vince la borsa di studio “Giorgio Mortara” della Banca d’Italia.
Frequenta il PhD alla J. Hopkins University. Matura una decennale esperienza presso le più prestigiose realtà finanziarie in Italia quali Chase Econometrics, Citibank, Finanza e Futuro Fondi Sprind. Nel 1994 fonda Anima SGR che, nel 2005, viene quotata alla Borsa Italiana. Conclusa lesperienza in Anima SGR a causa di un’OPA ostile, nel 2010 fonda, insieme ad altri soci, AcomeA SGR di cui è oggi Presidente.
Tornare ad essere protagonisti attivi della rinascita economica del nostro Paese è oggi un'opportunità collettiva per tutti noi. Attraverso una parte della nostra liquidità dormiente, possiamo far confluire risorse nell'economia reale e rimettere in moto la macchina produttiva del nostro Made in Italy.
Dal 2011, con l’insediamento del Governo Monti, la politica ed il fisco hanno scoperto la ricchezza degli italiani come possibile fonte di entrate fiscali. Negli ultimi tre anni sono aumentate le imposte sulla casa e sono state istituite imposte sulla ricchezza finanziaria; è stata rivista la tassazione degli affitti ed è stata aumentata la tassazione di (alcune) rendite finanziarie.
Grande notizia e grande risultato per Risparmiamocelo. Ieri notte alla Commissione Bilancio alla Camera si è fatto ciò che auspichiamo da anni: un emendamento ha abolito l’importo minimo di 34,2 euro dell’imposta di bollo.
Il nostro debito pubblico è più sostenibile di quello tedesco ? La risposta è sì e no allo stesso tempo.
Siamo Ricchi! La Repubblica lo sospettava e il Corriere della Sera ce l’ha annunciato: Siamo ricchi, più ricchi dei tedeschi! I risultati del primo ‘Household Finance and Consumption Survey’, una ricerca basata su dati statistici che utilizza una metodologia comune per mettere a confronto la ricchezza ed i consumi delle famiglie europee, spiegano l’atteggiamento di maggior rigore dei paesi del nord dell’Unione sul tema del salvataggio di paesi in difficoltà.
Ricordate l’Imposta di Bollo, la cosiddetta “patrimonialina” di cui abbiamo parlato in questo post e per la quale ci siamo attivati? Questa imposta viola l’articolo 53 della Costituzione che recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”
La campagna elettorale appena terminata ha parlato spesso di IMU e non di imposta di bollo, eppure ognuna vale più di 4 miliardi per lo Stato (e per i nostri risparmi).