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Nel corso degli ultimi sei anni, per contrastare gli effetti della crisi, le banche centrali hanno immesso 22mila miliardi di euro sui mercati finanziari – di cui 2mila miliardi nel 2013. Questa iniezione di liquidità sta facendo crollare indistintamente i rendimenti di strumenti a basso ed alto rischio. Molti gestori, alla ricerca di rendimenti appetibili, alzano l’asticella del rischio tollerato dimenticando di analizzare i fondamentali. Non investiamo alla cieca ed informiamoci prima di farci male.
Dopo una campagna elettorale incentrata sull’importanza della trasparenza, arriva l’ultimo provvedimento del Governo Monti sulla trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Mentre il pubblico è sotto scrutinio, il settore privato, in particolare la finanza, rischia ancora di farla franca. Ma tutti noi, con un approccio più conscio al consumo ed al risparmio, possiamo migliorarlo.
Il neonato Governo è a caccia di circa €20 miliardi per finanziarie le spese scoperte e le richieste dei partiti. Per l’abolizione e restituzione dell’IMU servono €12 miliardi. Dove trovarli? In parte riducendo i costi dell’apparato statale ed in parte inasprendo il carico fiscale su giochi, lotterie, alcolici e tabacchi – un approccio non degno di un buon padre di famiglia.
Storicamente la casa, il mattone, è sempre stato ritenuto un investimento sicuro, al riparo dalle crisi finanziarie, in particolare in Italia. Oggi, tuttavia, sei anni di crisi dimostrano che non è un bene di rifugio ma soltanto un altro mito da sfatare.
“Imprese: -31 mila tra gennaio e marzo, saldo peggiore dal 2004”. Così intitolava l’ultimo comunicato stampa di Unioncamere, l’Unione italiana delle camere di commercio. La crisi economico-finanziaria è la diretta colpevole di tante chiusure ma ci sono altri elementi, che influiscono sull'attività imprenditoriale. Ciononostante gli imprenditori trovano nuovi modi per reinventarsi.
La nuova corsa all’oro è ricca di anneddoti di risparmiatori che, presi dalla paura della crisi, hanno deciso di vendere (disinvestire) gli strumenti finanziari e comprare (investire in) oro. Eppure, chi negli ultimi due anni si è fatto influenzare dall’effetto gregge, non ha necessariamente fatto un buon affare. Ad esempio, nonostante il diffuso timore di default dell’Italia, chi ha avuto fiducia nel Bel Paese ha goduto di un rendimento di gran lunga migliore rispetto al più classico dei beni di rifugio, l’oro.
Molti prodotti, pur essendo forme di investimento trasparenti ed efficienti, sono realizzati in parte per fare l’interesse di chi li produce, non di chi li usa. Sfruttando anche il meccanismo dell’estero-vestizione, alcune società di gestione di fondi fanno pagare, più volte l’anno, commissioni di performance - commissioni legate al buon rendimento del fondo – anche quando é ingiusto. Per fortuna ci sono delle società di gestione del risparmio che operano in modo corretto e trasparente e che offrono fondi con commissioni di performance applicate in modo onesto.
Le manovre straordinarie di supporto alle economie da parte delle banche centrali hanno gonfiato i loro bilanci e aiutato i sistemi bancari nazionali. Ma in cosa consistono queste manovre e quali sono state le Banche Centrali più attive nel corso degli ultimi anni? La Svizzera, da sempre considerata come paradiso finanziario, sta continuando con una politica monetaria espansiva stampando franchi e acquistando titoli in valuta estera mettendo a rischio la sua stabilità.
Il Comitato di Corporate Governance di Assogestioni, l’associazione italiana del risparmio gestito, presenta dei candidati per i consigli di amministrazione delle società quotate attraverso i quali cerca di dar voce a coloro che non ne avrebbero, gli azionisti di minoranza. In fase di selezione dei candidati per il Consiglio di Sorveglianaza di Banca Intesa Sanpaolo, Eurizon (SGR controllata da Intesa Sanpaolo), è intervenuta boicottando la candidatura di Vincenzo Carriello – candidato indipendente proposto da Assogestioni. Questa ingerenza ha portato alle dimissioni dell’ex Presidente Guido Giubergia. Lo abbiamo intervistato per capire meglio il ruolo di Assogestioni e le dinamiche che lo hanno portato alle dimissioni.
Come mai una banca italiana, che è già proprietaria di una SGR italiana e che, normalmente, vende i prodotti a clienti italiani dovrebbe costituire una società all'estero, che crea prodotti identici a quelli italiani, e venderli a clienti italiani?