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La commissione europea pensa già alle modifiche della direttiva sui mercati degli strumenti finanziari. La proposta di revisione però si muove sulle linee guida della normativa introdotta già nel 2004. Il settore del risparmio gestito in Italia deve ancora recepire i principi introdotti nel 2004. Non perché manchino le norme, ma forse perché mancano gli incentivi a farlo.
La Federal Reserve, la banca centrale americana, sta svolgendo un’indagine a carico di alcune banche internazionali sulla manipolazione dei tassi di cambio. Ecco come alcune grandi banche internazionali continuano ad agire al di fuori delle regole, calpestando gli interessi dei piccoli investitori e, soprattutto, mettendo ancora a rischio l’intero sistema finanziario.
Quasi un giovane italiano su due non trova lavoro. La disoccupazione in Italia per i giovani sotto i 25 anni è tale che, tra coloro che cercano un lavoro oltre il 40% non lo trova. Un recente studio approfondisce i diversi elementi che alimentano questa piaga.
Le riforme delle pensioni hanno sempre trovato la forte opposizione dei lavoratori, ma spesso di quelli relativamente meno colpiti, ossia coloro più vicini alla pensione. Queste riforme pongono invece grandi sfide a una categoria che si è sentita meno coinvolta, i giovani.
Sul risparmio delle famiglie la politica italiana ha sempre fatto cassa facile, sotto diverse forme, tramite patrimoniali più o meno dichiarate. Sembra inserirsi in questa linea di continuità il recente intervento del segretario del PD Renzi, che si dichiara favorevole a un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. O forse no?
Un italiano su tre non ha risparmi accantonati e il 42% non avrebbe risparmi sufficienti a soddisfare il fabbisogno di tre mesi. È quanto risulta dalla recente indagine di ING sul risparmio in diversi paesi europei, che tratteggia la situazione critica provocata dalla contrazione dei redditi degli ultimi anni, da uno Stato che ha avuto un atteggiamento quasi punitivo verso il risparmio, e da un totale analfabetismo finanziario.
L’anno nuovo è occasione per ripensare ai dodici mesi trascorsi e soprattutto per guardare al futuro, fare piani e buoni propositi. Spesso si sente la necessità di investire meglio, senza sprecare i propri risparmi in prodotti scadenti o poco convenienti. Ecco quindi le tre domande che dovete farvi (e fare) nel valutare gli impieghi migliori per i vostri risparmi.
È ufficiale. Con la Legge di Stabilità 2014, votata la vigilia di Natale al Senato, è stata finalmente resa ufficiale la modifica dell’imposta di bollo sugli strumenti finanziari. L’imposta, contro cui Risparmiamocelo si è battuto fin dalla sua nascita, ha così sostanzialmente attenuato il suo carattere regressivo, e non è più lesiva del piccolo risparmio. Vediamo di seguito quali sono le modifiche che sono state apportate e cosa cambia per la vita dei risparmiatori:
Come orientarsi tra la moltitudine di fondi comuni disponibili sul mercato? Ecco le sette domande che bisogna fare (e farsi) nel scegliere su quale fondo investire.
Grande notizia e grande risultato per Risparmiamocelo. Ieri notte alla Commissione Bilancio alla Camera si è fatto ciò che auspichiamo da anni: un emendamento ha abolito l’importo minimo di 34,2 euro dell’imposta di bollo.