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La tecnologia sta profondamente cambiando le nostre abitudini. La diffusione di connessioni internet e di smartphone e tablet procede a ritmi sostenuti. Oggi ben 4 italiani su 5
Un investimento diversificato, accessibile da piccoli importi. Per queste caratteristiche i fondi comuni hanno da sempre avuto un ruolo importante nei portafogli degli italiani. Sempre più voci si levano però contro questo strumento attaccandone il lato più vulnerabile: i costi.
Basta al banco-centrismo! Lo ha detto e lo ha ribadito il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, intervenendo in occasione della giornata mondiale del risparmio. Secondo il ministro, per sostenere l’economia e gli investimenti, è indispensabile diversificare le fonti di finanziamento delle imprese. Nei fatti però si è andati nella direzione opposta, cavalcando anche un fastidio popolare diffuso.
Il Fondo monetario internazionale è sicuramente tra le istituzioni che stanno meno simpatiche, e la crisi del debito in Europa ha ulteriormente incrinato la fiducia verso questo organo.
Un milione di persone circa si è riversato per le strade di Roma sabato per protestare contro lo sforzo modesto del primo ministro Matteo Renzi di riformare la notoriamente confusa legislazione italiana sul lavoro.
Spagna batte Italia. Tra le economie più colpite dalla crisi finanziaria in Europa, da anni sotto gli occhi dei mercati e con i dati economici più precari, non tutti i paesi si muovono all’unisono. In particolare tra Italia e Spagna, paesi a lungo assimilati, il divario si allarga sempre di più: sembra che le due economie stiano correndo su due binari diversi. Che cosa è successo?
Un’Europa a due velocità. La periferia, caratterizzata da un elevato debito pubblico, bassa crescita, bisogno di riforme. Dall’altro lato la Germania...
Il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz riflette sulle tematiche sollevate dal best seller di Thomas Piketty. La disuguaglianza economica è strettamente legata ad una disuguaglianza politica. Ecco l’articolo comparso su Project Syndicate.
I sottoscrittori di fondi comuni sono sempre più anziani. L’età media passa è passata dai 52 anni del 2002, ai 57 del 2012, per raggiungere i 58 anni nel 2013, secondo l’ultimo aggiornamento di Assogestioni.
Le banche non prestano più soldi alle imprese. Vero. Però c’è anche un’altra verità. Le imprese non chiedono più soldi alle banche.