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“Consob raccomanda agli operatori di astenersi dall'offerta e dal collocamento presso il retail di alcuni strumenti finanziari a complessità molto elevata, spesso opachi e poco comprensibili per i piccoli risparmiatori”.
Investire i risparmi sembra a molti un’impresa difficile. Un po’ perché si fa spesso fatica a mettere da parte qualche risparmio e un po’ perché, anche una volta accumulato un gruzzolo sul conto corrente, la scelta sul come investire questi risparmi scoraggia i più, che preferiscono lasciarli dove sono.
In un precedente articolo su questo sito ho documentato come in Italia vi sia una spesa per scommesse che dire abnorme è poco: 4.000 euro l’anno a famiglia, con una perdita media di 1.000 euro (3.000 vengono resi come vincite), 20 volte di più di quanto si spende in media nel mondo, e la spesa è quadruplicata in 10 anni.
La Grecia ha passato in condizione di fallimento circa metà della propria storia, dall’indipendenza ai giorni nostri. Entro la fine del mese dovrà ripagare al Fondo Monetario Internazionale (FMI) un prestito in scadenza per 1,6 miliardi di euro. Dopo molti mesi di trattative, incontri e scontri tra il governo e i creditori istituzionali, l’attenzione dei media si concentra più che mai sulla questione greca. Proviamo quindi a fare un po’ di chiarezza sui possibili scenari futuri e cerchiamo di capire come si può trovare una via di uscita sostenibile per la Grecia e per i suoi creditori.
L’innovazione finanziaria – la creazione di nuovi prodotti e servizi finanziari - può essere usata dagli intermediari per estrarre rendite dal risparmiatore senza dargli in cambio niente di sostanziale (è quello che spesso avviene con la creazione di prodotti complessi) oppure per offrire un servizio o un prodotto che soddisfi un’esigenza sentita o risolva un problema per il risparmiatore.
Una sentenza del Tribunale di Milano ha imposto la sospensione di UberPop. In molti hanno visto nella vicenda il tentativo di difendere lo status quo da un’innovazione che evidentemente rischia di ridisegnare gli equilibri attuali.
È tempo di pagelle, anche per i fondi comuni di investimento. I risultati ottenuti dai fondi disponibili ai risparmiatori italiani sono però sconfortanti, migliori solo di quelli registrati dalla Cina, che risulta il paese peggiore per un investitore in fondi comuni.
I migliori risultati da un investimento si ottengono su un orizzonte temporale medio lungo. Difficilmente però i fondi forniscono benefici tangibili per aiutare i risparmiatori a tenere il comportamento corretto. Ecco da un recente articolo sul Wall Street Journal una proposta interessante.
Oltre 36 milioni di italiani ritengono che la ripresa sia lontana o potrebbe addirittura non arrivare, e domina un sentimento di sfiducia sul futuro. La risposta delle famiglie italiane in termini di scelte finanziarie è stata l’accumulazione di contante e depositi bancari a breve termine. Un approccio che può facilmente rivelarsi controproducente.
Non è un caso che l’apertura delle considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia di quest’anno sia dedicata ai mutamenti istituzionali avvenuti in Europa e segnatamente al nuovo disegno della vigilanza bancaria, con molte competenze passate ad autorità sovranazionali, e un nuovo meccanismo di gestione delle crisi bancarie.