In qualsiasi settore, anche in finanza, le imprese tendono a vendere ciò che massimizza i loro profitti ma non necessariamente l’utilità dei consumatori. Il recente libro di due famosi economisti, Akerlof e Shiller, approfondisce questi rischi. Riprendiamo di seguito un articolo pubblicato sul Wall Street Journal.
Il libero mercato non è solamente il miglior meccanismo mai ideato per fornire alle persone ciò che vogliono; è anche il miglior meccanismo mai ideato per fornire alla gente ciò che non vuole. È questa la tesi del nuovo libro “Phishing for Phools: The economics of manipulation and deception” degli economisti e premi Nobel, George A. Akerlof e Robert J. Shiller.
Nel libro, un’impresa fa phishing quando sfrutta le debolezze informative ed emotive dei clienti per vendere loro beni, servizi o investimenti che potrebbero essere dannosi. (Si pensi alle sigarette, al gioco d’azzardo, a farmaci di non provata efficacia come il Vioxx per l’artrite, ora ritirato dal mercato, o a strumenti finanziari complessi con rischi nascosti come i titoli legati ai mutui che sono stati al centro della crisi finanziaria del 2008-2009). Un “phool” è chiunque cada vittima di questo phishing.
Sebbene questa tesi possa sembrare banale – non è certo una sorpresa che alcune persone cerchino di imbrogliare le altre ogni tanto – “Phishing for phools” sostiene che il libero mercato può creare opportunità fertili per trarre profitto dalla disonestà.
George Akerlof è professore di economia alla Georgetown University e marito di Janet Yellen, presidente della Federal Reserve; Robert Shiller è professore di finanza all’università di Yale e autore di “Euforia irrazionale”. I due discutono del libro in una recente intervista.
D: Perché le imprese fanno “phishing” di sprovveduti?
Robert Shiller: Un concetto fondamentale in psicologia è che spesso le persone prendono decisioni di cui non sono soddisfatti. Per questo poi vanno dagli psicoterapeuti! Se le imprese hanno la possibilità di fare profitti portandoci a prendere delle decisioni che sono buone per loro ma cattive per noi, lo faranno. Hanno lo stesso incentivo a fornirci quello che vogliamo rispetto a fornirci quello che non vogliamo.
D: Qual è il ruolo della reputazione e come può portare all’inganno?
George Akerlof: Poniamo che qualcuno abbia la reputazione di vendere ottimi avocado. Questo gli darà la possibilità di vendere avocado disgustosi, se la cosa è più profittevole. Riteniamo che questo sia quanto è accaduto prima della crisi dei mercati finanziari del 2008.
RS: I mercati finanziari sono un caso particolare perché, per molte persone, rappresentano una scelta complessa con implicazioni sul futuro. Cosa farà il mercato? Ciò invita ad un abuso dei clienti da parte di venditori di favole, persone che li raggirano per avere in gestione i loro risparmi. In molti casi si tratta più di esperti di vendite che non di esperti di mercati.
D: Ci sono diversi tipi di sprovveduti?
RS: C’è chi ha un deficit di conoscenze perché è stato esposto a un set di informazioni che lo portano a prendere decisioni sbagliate. Ci sono poi gli sprovveduti “psicologici” che sono in balia dei propri sentimenti, emozioni e comportamenti sbagliati. Gli sprovveduti di informazioni e “psicologici” sono ovunque, e chiunque potrebbe essere uno di loro. Noi sappiamo di esserlo.
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D: Come possono gli investitori minimizzare il rischio di essere “pescati” come sprovveduti?
GA: Devono tenere presente che i prezzi dei titoli riflettono le storie che si raccontano attorno a questi titoli. Queste storie non rispecchiano solo i fondamentali economici; buona parte di esse sono generate da persone che vivono vendendo questi titoli. Proprio per questo, i mercati finanziari sono pieni di “phishing for phools”.
RS: Gli investitori devono ricordarsi che un inganno profittevole è quello di costruire strumenti di investimento che rispondono ai preconcetti dei risparmiatori. Una ricerca della frase “le azioni hanno sempre sovraperformato” su Google Ngram mostra che questa è apparsa la prima volta durante il ribasso dei mercati del 1982; l’uso è poi esploso fino al suo picco nel 2000. Perché? Perché con l’andamento positivo dei mercati era vantaggioso per i pescatori di sprovveduti instillare l’idea che questo trend sarebbe continuato per sempre.