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Nelle ultime settimane, le banche centrali e i governi di tutto il mondo stanno dispiegando un vero e proprio arsenale monetario e fiscale senza precedenti per risollevare le sorti dell’economia mondiale dal Coronavirus.
La Federal Reserve ha annunciato un nuovo Quantitative Easing da 700 miliardi di dollari e la BCE ha risposto con oltre 800 miliardi di euro. Il governo americano sta pianificando un programma di politica fiscale espansiva pari a 1200 miliardi di dollari (il 6% del PIL americano). Ma tutto ciò potrebbe ancora non bastare.
Per combattere le ripercussioni economiche del Covid-19, si starebbe addirittura pensando al primo esperimento storico su scala mondiale di “Helicopter Money.”
Ma è davvero possibile arrivare fino al punto di inviare direttamente il denaro nei conti correnti dei cittadini?
Letteralmente “denaro che piove dal cielo”, che richiama l’immagine di un elicottero che lancia denaro mentre si trova in volo.
In pratica, per Helicopter Money si intende l’accredito di denaro contante direttamente nei conti correnti dei cittadini.
Il termine Helicopter Money fu coniato per la prima volta da Milton Friedman nel 1969, come stimolo monetario di ultima istanza per risollevare l’economia e combattere la deflazione. Friedman ha usato l’analogia di far cadere le banconote da un elicottero ai cittadini sottostanti per illustrare come creare denaro e distribuirlo alle persone sarebbe un mezzo più semplice per aumentare i consumi.
L’Helicopter Money è finanziato attraverso un aumento dell’offerta di moneta nell’economia da parte della banca centrale.
In sostanza, la banca centrale di un paese dovrebbe stampare carta moneta e distribuirla direttamente nei conti dei cittadini.
Un altro modo di adottare l’Helicopter Money è attraverso il canale fiscale. La Banca Centrale potrebbe cancellare in tutto o in parte i suoi crediti vantati verso i governi e liberare risorse per le politiche fiscali espansive (riduzione delle tasse e aumento della spesa pubblica).
L’Helicopter Money è da sempre visto come uno strumento di politica economica di ultima istanza. Prima di arrivare all’Helicopter Money, l’economia di un paese dovrebbe già trovarsi in una situazione di trappola della liquidità, dove un ulteriore riduzione dei tassi di interesse non porterebbe più gli effetti desiderati.
Dopo aver provato di tutto per stimolare consumi e inflazione, attraverso tassi negativi e politiche non convenzionali come il Quantitative Easing, “i soldi che cadono dall’elicottero” sono o potrebbero essere l’unica soluzione di stimolo rimasta sul tavolo della banca centrale.
L’Helicopter Money è una strategia alternativa alle manovre di Quantitative Easing (QE).
Entrambe le soluzioni hanno l’obiettivo di incoraggiare i consumi e aumentare l’inflazione. Mentre l’helicopter money aumenta la presenza di moneta in circolazione attraverso la distribuzione di denaro tra i cittadini, il QE aumenta la disponibilità attraverso l’acquisto di titoli di stato o altri titoli finanziari.
Con il QE, la banca centrale agisce da compratore forzato dei titoli di stato del paese. L’effetto generato dal QE è quello di ridurre i tassi di interesse nell’economia, stimolando investimenti e produzione. A sua volta, la riduzione dei tassi di interesse concederebbe maggior spazio di manovra fiscale ai governi, che potrebbero abbassare le tasse o aumentare la spesa pubblica.
In genere, l’Helicopter Money avrebbe un effetto maggiore nello stimolo dei consumi e della crescita economica rispetto al QE, perché incrementerebbe la domanda aggregata di beni e servizi in maniera immediata, cioè senza passare dal canale dei tassi di interesse.
Per questo motivo, il concetto di Helicopter Money viene anche definito con il termine “People’s QE” e cioè il “Quantitative Easing per i cittadini”.
Una delle principali critiche all’idea dell’Helicopter Money, riguarda il rischio di compromettere l’indipendenza delle banche centrali.
Stampare carta moneta inoltre potrebbe causare repentine accelerazioni dell’inflazione e forti svalutazioni della moneta nazionale. Maggiore è la moneta stampata e distribuita, infatti, più alto è il rischio di svalutazione.
Ma in certi casi, regalare soldi a pioggia potrebbe addirittura non servire per stimolare i consumi. Se i cittadini hanno aspettative negative in termini occupazionali, o se i negozi sono chiusi come stiamo vedendo oggi, i soldi dal cielo si trasformerebbero in risparmi con nessun effetto stimolante per l’economia.
Il caso più celebre di Helicopter Money, si è verificato alla fine dello scorso secolo in Giappone. Nel 1999, dopo il “decennio perduto” della crescita economica, il Giappone decise di distribuire buoni di consumo da 20,000 Yen (circa 200 dollari) che la gente avrebbe dovuto spendere entro sei mesi.
I risultati di questo programma dimostrano che le persone dapprima incrementarono effettivamente la loro spesa nei beni di consumo non durevoli, ma nel lungo termine gli effetti erano nulli. Gli individui anticiparono spese già programmate in futuro e, una volta concluso il programma, i consumi tornarono ad essere stagnanti.
L’esempio più recente di Helicopter Money è avvenuto ad Hong Kong. A febbraio, di fronte al coronavirus, il governo di Hong Kong ha incaricato la banca centrale di depositare in ciascuno dei residenti della città (dai 18 anni in su) una somma di 10.000 HK $ – o circa 1.142 euro – per sostenere l’economia locale.
Che l’Helicopter Money possa davvero essere la cura economica contro il Covid-19 non è facile dirlo. Molto dipenderà dalla progettazione dello stimolo e dalla reazione che avranno i consumatori. Se risparmieranno per paura di perde il lavoro, anziché spendere, gli effetti sarebbero praticamente nulli.
Ma una cosa è certa, il tempo in cui si discute a livello politico ed economico di far piovere denaro dagli elicotteri è ormai arrivato.
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