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Per molte generazioni passate, appartenere alla classe media significava avere la certezza di vivere in una casa confortevole e godere uno stile di vita gratificante, grazie ad un lavoro stabile con elevate opportunità di carriera.
Il ceto medio era considerato la forza motrice per dello sviluppo economico e sociale di un paese, e spesso la sua crescita andava di pari passo all’aumento della produttività, dell’imprenditoria e dell’innovazione.
“Oggi, la classe media si trova a bordo di una nave in tempesta”.
Sono queste le parole espresse dal Segretario Generale Ocse, Angel Gurria, in occasione della presentazione dello studio “Under Pressure: The Squeezed Middle Class”.
Il lavoro di ricerca indaga sulle attuali pressioni che vive il ceto medio nelle economie più avanzate. Stando alla definizione fornita dall’Ocse, la classe media comprende gli individui che percepiscono un reddito tra il 75% e il 200% del reddito mediano.
Nella maggior parte dei paesi Ocse, oggi è sempre più difficile per le giovani generazioni approdare nella “middle class”.
In passato, 68 su 100 baby boomers, i nati tra il 1946 e il 1964, appartenevano alla classe media quando avevano un’età compresa tra 20 e 30 anni.
Oggi, soltanto 60 su 100 millennials, i nati tra il 1980 e il 2000, si collocano all’interno della classe media.
Tra il 2007 e il 2016, il tasso di crescita annuo dei redditi medi nelle economie avanzate è stato dello 0,3%.
Negli anni ’80 viaggiava attorno all’1% e negli anni ’90 era pari al 1,6%.
Come sottolinea il report dell’Ocse, il costo della vita per la classe media è aumentato più rapidamente dell’inflazione. Il costo dell’abitazione, ad esempio, costituiscono uno dei più grandi elementi di spesa per le famiglie a reddito medio, e sono pari a circa un terzo del reddito disponibile.
Negli anni ’90, i costi d’abitazione rappresentavano soltanto un quarto del reddito disponibile. I prezzi delle case sono cresciuti tre volte più velocemente del reddito mediano delle famiglie negli ultimi due decenni. La crescita delle spese per la casa e di altri beni e servizi tradizionalmente consumati dalla classe media, non solo riduce la capacità di risparmio ma mette sotto pressione le attuali condizioni finanziarie.
Più di una famiglia su cinque a reddito medio spende più di quanto guadagna. Il sovraindebitamento è più alto per la “middle class” che per le famiglie a basso reddito e ad alto reddito.
Un lavoratore su sei appartenente alla classe media è impiegato in lavori ad alto rischio di automazione nei prossimi anni.
Tra i paesi Ocse, 47 su 100 famiglie a reddito medio si dichiarano “finanziariamente vulnerabili”, cioè non sarebbero in grado di assorbire spese impreviste o improvvisi cali di reddito dovuti ad una recessione. In Italia, questa proporzione è molto più elevata rispetto alla media Ocse (73% vs 47%).
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