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Un imminente crollo dei mercati è una delle paure che più disturba i sonni degli investitori.
Quello che viviamo oggi è un periodo di crescita che dura ormai dal 2009. Si tratta del periodo più lungo della storia dei mercati. Ma i “bull markets” (mercati toro), e cioè periodi di crescita costanti e prolungati delle Borse, non durano per sempre. L’inverno potrebbe essere quindi dietro l’angolo. Ma non bisogna preoccuparsi.
Nel corso della storia, gli esseri umani hanno prosperato grazie ad una capacità unica di riconoscere i segnali. Ad esempio, siamo stati in grado di coltivare cibo con successo per il fatto di riconoscere il modo in cui le stagioni si alternano. Proprio come l’alternarsi delle stagioni, anche sui mercati esiste il bello e il cattivo tempo.
Comprendendo questi 7 fattori, sarai in grado di difenderti dall’alternarsi delle stagioni sui mercati. Anche quando arriverà l’inverno.
Per più di un secolo, una correzione di mercato è accaduta una volta all’anno. Per correzione di mercato si intende una discesa compresa tra il 10 e il 20%.
Tuttavia, non si sa con certezza in quale momento esatto questa arriverà. Quest’incertezza può spingere gli investitori a compiere degli errori. Invece di vivere nella paura, dovresti accettarla come un evento regolare, proprio come le stagioni. Se tieni duro, è probabile che la tempesta passi prima che tu te ne accorga.
Quando c’è un crollo dei mercati, sei tentato di abbandonare la nave cercando di salvare il salvabile.
Così decidi di vendere i tuoi investimenti e di rifugiarti nella liquidità. Fare questo però è un grande errore. Stai vedendo o meglio “svendendo” esattamente nel momento in cui i mercati sono “meno cari”.
Ricorda che solo il 20% delle correzioni dei mercati poi si trasforma in un mercato orso, e cioè quando il crollo è maggiore del 20%. In altri termini, pensa che l’80% delle correzioni sono solo di breve durata. Come tra poco vedrai, vendere in quel momento, ti farebbe perdere un’occasione di guadagno imminente.
Là fuori ci sono centinaia di “esperti” che ritengono di sapere esattamente il momento in cui i mercati scenderanno. Ma la realtà è che nessuno può prevederlo.
Questo grafico fa vedere 11 “market calls” da parte di illustri Asset Managers e famose testate finanziarie che avevano previsto un crollo dei mercati che poi di fatto non si è mai materializzato.
Se avessi tenuto conto dei consigli di questi “esperti” avresti mancato importanti guadagni.
Come dicevamo prima, le cadute sui mercati sono eventi che ricorrono con una certa regolarità.
Il mercato azionario americano, S&P 500, ha perso in media il 14,2% almeno una volta l’anno tra il 1980 e il 2015. Come l’inverno, queste cadute fanno parte delle stagioni sui mercati.
Ma indovina un po’… Durante questo periodo di tempo, nonostante queste cadute, il mercato ha chiuso in positivo 27 anni su 36. Il 75% delle volte.
Il più grande rischio quindi non è tanto quello di prendersi una correzione in faccia, quanto rimanere fuori dal mercato.
Negli ultimi 70 anni ci sono stati 14 bear markets, una situazione in cui i mercati hanno perso più del 20%. Detto in altri termini, un bear market si è verificato due volte ogni 10 anni e con una durata di circa 353 giorni. Ecco una tabella che ricorda fa vedere l’entità e la durata di un mercato orso.
Ricordi come sembrava fragile il mondo nel 2008 dopo il collasso di Lehman Brothers? Il fatto è che quando un mercato orso finisce, i successivi 12 mesi sono solitamente caratterizzati da importanti guadagni. Quando ti trovi in un mercato toro, non aver paura, pensa che la festa sta per cominciare.
Dal 1995 al 2015, l’S&P 500 ha guadagnato l’9,5% in media all’anno.
Ma se tu avessi perso i migliori 10 giorni in questi 20 anni, il tuo ritorno sarebbe sceso al 6,1% all’anno.
Peggio ancora avresti fatto, se ti fossi perso i migliori 20 giorni, guadagnando solo il 3,82%.
Articolo tratto e tradotto da VisualCapitalist
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