Ottimo articolo su Plus24 di sabato che sottolinea il preoccupante successo dei fondi a cedola e le insidie che si nascondono in questi prodotti di cui più volte abbiamo discusso nelle pagine di questo blog.
Dietro al successo commerciale dei fondi a cedola c’è:
a) un grande consenso tra il pubblico legato a un bisogno di rendimento e sicurezza dei risparmiatori che si fanno incantare dalla prospettiva del rendimento garantito impacchettata in un prodotto “sicuro” che ricorda un’obbligazione;
b) un successo tra i “venditori”, perché le reti che collocano questi prodotti intascano immediatamente grasse e grosse commissioni di collocamento, e magari anche una commissione di uscita qualora il sottoscrittore non detenga il prodotto fino a scadenza. L’incentivo a vendere questi fondi rispetto ad altri prodotti è chiaramente molto grande, sia per le S.G.R. che per i collocatori.
L’articolo cita due dei problemi che si celano in molti fondi a cedola:
1) i costi esagerati rispetto al reale valore che la gestione fornisce all’investitore;
2) la garanzia della cedola. Se la cedola non matura dai risultati dei titoli nel portafoglio del fondo, alcuni prodotti prelevano la cedola dai soldi versati inizialmente dall’investitore, semplicemente per restituirglieli sottoforma di, appunto, “cedola”, come se fosse maturata a tutti gli effetti. Quindi si rischia alla scadenza di trovarsi di fronte all’amara sorpresa di incorrere in una perdita sul capitale.
In sintesi si consiglia di leggere bene il “foglietto illustrativo e le controindicazioni” prima di assumere la pillola del fondo a cedola, che è magica solo per chi la vende.
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