Sono giorni negativi per i mercati, con il crollo degli indici azionari in tutto il mondo dovuto alle rinnovate incertezze sulle prospettive di ripresa dell’economia europea e statunitense, oltre alle preoccupazioni per il rallentamento della crescita cinese e per la crisi del greggio. E giorni in cui i risparmiatori brancolano nel buio.
L’ indice delle 40 aziende maggiormente capitalizzate sui mercati di Borsa italiana, il Ftse Mib, è tornato ai livelli del luglio 2013 (16.500 punti), perdendo quasi un quarto del suo valore da inizio anno (-23,2 %). Analoga la situazione di Shangai (-23%) e meglio non se la passa Atene che in un solo giorno ha ceduto oltre il 10%, tornando ai minimi di 25 anni fa. Il segno meno non ha risparmiato le altre piazze europee di Madrid, Francoforte e Londra.
Prima di farsi prendere dal panico però, e lasciare spazio a scenari apocalittici, vediamo quali possono essere i consigli per affrontare la situazione.
La turbolenza dei mercati è in alcune fasi dovuta a fattori irrazionali e speculativi ai limiti del comprensibile che non trovano riscontro nei fondamentali economici, dunque per un investitore è fondamentale tornare alle motivazioni di base e agli obiettivi del suo investimento, cercando il più possibile di essere razionale e non farsi trasportare dall’emotività.
Per i listini mondiali il 2015 è stato un anno record e il 2016 si è aperto con un brusco e veloce ribasso.Che cosa è successo per giustificare queste montagne russe?
Con itassi zero e lo spauracchio della deflazione, nell’ultimo mese si è registrato l’esodo dall’azionario e dai titoli periferici dell’eurozona (azioni e obbligazioni di Italia, Spagna, Portogallo e Grecia) e un “fly to quality” verso attività finaziarie ritenute più sicure: oro, argento, titoli di Stato americani (Treasuries) e titoli di Stato tedeschi (Bund).
Nonostante alcuni di questi investimenti possano essere considerati un parcheggio tranquillo a breve termine, lasciarsi trasportare dalla pura avversione al rischio e dal panico dà sicuramente luogo a scelte scorrette nel lungo periodo, perchè implica decisioni che allontanano dai propri obiettivi di investimento.
I mercati sembrano assuefatti dalla cura antibiotica del Quantitative Easing, cioè il massiccio programma di acquisto di titoli di Stato da parte delle banche centrali. E adesso rischia di venir meno anche uno dei risultati ottenuti nei mesi passati: dare fiducia e stabilità ai mercati.
In Italia l’andamento dei titoli di molti istituti di credito, alle prese con i problemi dei crediti deteriorati, ha inciso in maniera più che significativa sui ribassi di Piazza Affari.
Non sono bastate le rassicurazioni sulla solidità del sistema bancario da parte del ministro dell’Economia Piercarlo Padoan, e pertanto si attende la messa a punto del decreto di riforma del del sistema delle BCC, delle norme sulla modalità di accesso alla garanzia pubblica per lo smaltimento delle sofferenze bancarie e dei criteri per i rimborsi ai risparmiatori di Banca Marche, Etruria, CariChieti e CariFerrara.
Quanto prima il sereno tornerà nel settore bancario tanto meglio Piazza Affari riuscirà ad invertire il suo trend negativo.
Quali sono i consigliper affrontare a queste turbolenze?
Se da un lato è vero che non esiste rendimento senza rischio, dall’altro si possono mettere in atto alcune azioni per limitare i danni.
• Evitate i “colpi di testa”: quando c’è panico è facile farsi tentare da decisioni (leggi “vendite”) che possono cristallizzare le perdite e diventare irrimediabili anche nel medio termine. Per questo avere un metodo di investimento e seguirlo in modo scrupoloso, anche utilizzando automatismi che prescindono dall’emotività, è una scelta vincente.
• Non seguite l’effetto gregge: resistete alla tentazione di sentirvi al sicuro solo perché così fan tutti. Evitate di farvi influenzare dalle ondate di euforia o di panico e dalle notizie riportate dai quotidiani. Se un investimento era attraente a livelli di prezzo più alti, perché non dovrebbe continuare ad esserlo quando i prezzi scendono? La domanda giusta di fronte ad un calo delle quotazioni dovrebbe essere “devo comprare?” e non “devo vendere?”.
• Prefissatevi (e cercare di ricordarveli) orizzonti temporali specifici e idonei alle vostre esigenze: ogni portafoglio ha i propri tempi di maturazione. Se i vostri obieettivi non mutano totalmente, non cambiate investimenti.
• Affidatevi a un consulentese sapete di non riuscire ad autogestire la vostra emotività. Il consulente è in grado di contribuire a contenere le decisioni prese sulla base delle emozioni degli investitori, mantenendole allineate ai loro obiettivi di investimento indipendentemente dalle fasi del mercato.
• Ultimo, ma forse più importante: diversificate. È la regola d’oro, imprescindibile e presente in ogni manuale anti-panico per l’investitore. Avere un portafoglio ben diversificato è la scelta più adatta per resistere in un clima fatto di rendimenti modesti ed elevata volatilità. Meglio scegliere ETF o fondi comuni di investimento, prodotti che consentono un ampio livello di diversificazione anche ai piccoli investitori.
Per aiutarvi a capire come si comportano i fondi comuni in diverse situazioni di mercato, ed acquisire maggiore razionalità nelle vostre scelte d’investimento potete usare uno strumento gratuito messo a disposizione sul sito di AcomeA: il Simulatore di portafogli, con cui chiunque può provare gratuitamente a costruire un portafoglio di investimento in fondi e valutarne l’andamento.