Pochi pensatori hanno avuto sul mercato finanziario un impatto così travolgente e allo stesso tempo effimero come Nassim Nicholas Taleb.
Nassim Taleb, saggista libanese naturalizzato statunitense, è autore di libri che sono oggi ritenuti letture imprescindibili per chiunque si interessi di mercati finanziari. Il successo delle idee di Taleb è dovuto al fatto che l’autore non parla di mercati finanziari, parla di tutti noi, di uomini e donne che seguono i mercati finanziari, che comprano e vendono titoli, che amministrano i propri risparmi, o che semplicemente leggono le notizie.
La forza delle idee di Nassim Taleb, ne fa uno degli autori più letti, più discussi ma nei fatti più ignorati dagli operatori finanziari, soprattutto, ma anche dai risparmiatori. Con il suo primo libro, Giocati dal caso, pubblicato nel 2001, Taleb rileva il ruolo centrale del caso e della fortuna nel determinare l’esito di una scelta di investimento, ma anche di una carriera o di una scelta di vita. Il fatto che una valuta si sia apprezzata in un determinato periodo di tempo, non significa che non ci fossero ottime probabilità che si verificasse l’esatto contrario. Un investitore famoso, ammirato e apprezzato per i suoi risultati può essere stato semplicemente più fortunato di tanti altri dotati in origine di capacità simili. La tendenza delle persone, anche sui mercati finanziari ma non solo, è quella di cercare a tutti i costi relazioni causali tra gli eventi, per cercare di interpretare il passato e addirittura provare a prevedere il futuro.
Il secondo, e forse ancor più noto, libro di Nassim Taleb, Il cigno nero, rappresenta un ulteriore passo nel definire il suo pensiero. Non solo il caso gioca nelle nostre vite e sui mercati finanziari un ruolo più alto di quello che spesso siamo disposti ad accettare, ma inoltre il corso degli eventi è periodicamente segnato dal realizzarsi di eventi di forte portata sistemica che nessuno poteva prevedere, i cigni neri appunto. Il mondo occidentale era certo dell’inesistenza di cigni neri, essendo abituati a vederne solo di bianchi, fino a quando non è stato avvistato un cigno nero. È questo il caso di una catastrofe naturale ma anche in una certa misura dello scoppio di una guerra o di una crisi finanziaria. A posteriori tutti corrono a ricostruire le concause che hanno portato ad un determinato evento, nessuno poteva prevederne l’esito (se non qualcuno, forse per un colpo di fortuna).
A chi si relaziona a vario titolo con i mercati finanziari Nassim Taleb indica chiaramente alcuni capi saldi. Il rischio non può essere completamente evitato. Ci saranno sempre degli eventi che potrebbero realizzarsi in maniera del tutto inaspettata e avere un enorme impatto sulle economie e sui mercati. Il risparmiatore o l’investitore non può quindi illudersi di neutralizzare il rischio, ma deve invece preoccuparsi di poterlo affrontare. Inoltre, dal momento che dobbiamo prendere atto del ruolo della casualità nel determinare l’andamento degli eventi, oltre che della possibile comparsa di cigni neri, qualsiasi tentativo di modellizzare e prevedere il futuro degli eventi, dell’andamento dei titoli e dei mercati, è una perdita di tempo e uno spreco di soldi.
È sicuramente vero che milioni di risparmiatori e investitori hanno letto i libri di Nassim Taleb e ne sono rimasti affascinati. Pochi però hanno fatto propria l’essenza del pensiero dell’autore. Questa considerazione segue abbastanza agevolmente una panoramica dei prodotti offerti e domandati sul mercato degli strumenti finanziari in Italia, così come dei messaggi ricorrenti nel marketing di questi servizi. La vuota promessa del rendimento senza rischio è ancora una delle leve più efficaci per raccogliere clienti. Ancora più pervasivo e preoccupante è tuttavia il ruolo che giocano le previsioni sul futuro, quando si parla di mercati finanziari. Siamo talmente abituati e rassicurati dal sentire commentatori che ci raccontano dove andrà una determinata valuta, piuttosto che quale sarà il mercato migliore nel prossimo mese, che non riusciamo a concepire il fatto che né noi, né il sedicente esperto che abbiamo di fronte, siamo in grado di dare una risposta certa a queste domande. L’insegnamento che dovremmo trarre da Nassim Taleb quando gestiamo i nostri risparmi riguarda proprio le domande da farsi: chiediamoci se il nostro portafoglio è abbastanza robusto (diversificato, composto da strumenti comprensibili…) da resistere a possibili turbolenze. Chiediamoci poi se il nostro investimento è ben posizionato in base a quello che osserviamo oggi, e non a quello che potremmo osservare domani.