Cosa accade nella testa di un investitore quando osserva il valore dei propri risparmi, quando sceglie se e dove investire o se invece vendere? Nel recente film della Pixar “Inside Out”, cinque emozioni interagiscono, come in una cabina di controllo, e in ogni circostanza determinano il comportamento e la reazione di Riley, una ragazzina di 11 anni. Allo stesso modo, sono diverse le emozioni che possono accompagnare il vissuto di un investitore e portarlo a scelte più o meno efficienti per il successo dell’investimento di lungo termine. Queste sono le emozioni che rischiano di fare deragliare i nostri progetti di investimento e contro cui bisogna sviluppare delle strategie per non far loro prendere il sopravvento su metodo, costanza e razionalità.
Paura
La paura rappresenta probabilmente il fattore psicologico che impatta di più sugli investitori, e sul risultato dell’investimento. Istintivamente tendiamo infatti a rifuggire le situazioni in cui percepiamo un pericolo, come vedere diminuire il valore dei nostri risparmi. La paura può facilmente calpestare la razionalità e incoraggiare le fluttuazioni, anziché farci mantenere il focus sul lungo termine. È importante tenere a mente che una perdita derivante da un investimento è tale solo quando vendiamo, “cristallizzando” la perdita.
Ottimismo
Può mettere in ombra la logica e spingere al rialzo i prezzi dei mercati senza che ci siano forti ragioni sottostanti – che tipicamente porta a una correzione al ribasso. Allo stesso modo, se un investimento ha avuto un andamento molto positivo per un lungo periodo di tempo, siamo portati ad aspettarci che questo risultato continuerà a ripetersi nel tempo, e la discesa dei mercati ci coglierà impreparati.
Avidità
Come accaduto durante la bolla dei titoli tecnologici nel 2000, l’avidità può essere accecante. Vedere il prezzo di un titolo che sale ci porta ad acquistarne sempre di più alla ricerca di profitti maggiori, fino al giorno in cui il mercato corregge (o crolla) e ci troviamo fortemente investiti su dei titoli che scendono in picchiata da livelli molto elevati.
Attaccamento
Affezionarsi a un investimento solo perché ha generato profitti in passato potrebbe essere poco saggio. Il fatto che i prezzi di un titolo o di un mercato siano cresciuti in passato non significa che continueranno a farlo. Le ragioni che ci hanno spinto ad acquistare un titolo anni fa a un certo prezzo, in determinate condizioni di mercato e dell’emittente, potrebbero non essere più valide, alla luce di un cambiamento del contesto o semplicemente in seguito all’aumento del prezzo.
Omologazione
Serve grande convinzione per mantenere il posizionamento su un certo investimento ignorando il fatto che tutti siano dell’opinione contraria. Se pensiamo che gli altri siano a conoscenza di informazioni che noi non abbiamo, potremmo essere tentati dal seguirli istintivamente. Tuttavia il gregge che corre potrebbe guidarci giù dal dirupo.
Per quanto sembri difficile non cadere vittime delle nostre emozioni, ci sono alcuni semplici accorgimenti che possiamo usare per ottenere i risultati migliori nel lungo periodo. L’idea più semplice è quella di vincolarsi ad un metodo: investire regolarmente (in uno strumento diversificato a costi contenuti) una piccola cifra, indipendentemente dall’andamento di breve periodo dei mercati. Un’altra possibilità, più aggressiva che sfrutta a nostro vantaggio i ribassi dei mercati, è quella di investire regolarmente, ma un po’ di più quando il prezzo dei mercati è diminuito. Per aiutare gli investitori a portare avanti con successo strategie che li svincolino dalle scelte dettate dalle emozioni, AcomeA dà la possibilità di applicare al portafoglio del cliente un set di regole automatiche personalizzabili a seconda delle esigenze del cliente.