Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.
È stato pubblicato oggi il Rapporto annuale della BCE sul 2015, un documento importante, che merita più di una riflessione e che apre all'istituzione di un fondo di garanzia sui depositi bancari a livello di Comunità.
Esco dal Salone del Risparmio dove il prof. Guiso ha appena fatto un ottimo intervento sulle strategie di investimento life cycle, dove si parla di Millennial e delle loro necessità, dove si è detto che in Italia c'è scarsa cultura finanziaria e mi imbatto in questa frase in un quotidiano nazionale che fa un pessimo servizio a tutti coloro che di finanza ne sanno poco e che cercano di informarsi.
Spesso le decisioni dettate dall’emotività e irrazionalità possono farci commettere degli sbagli difficilmente rimediabili.
Superare le “ trappole comportamentali” alle quali si va incontro, ci permette di fare scelte oggettive legate ai nostri risparmi.
Una crisi edilizia che innesca una crisi bancaria. Una crisi bancaria che mina alla radice la fiducia dei risparmiatori, che temono di non riavere più i propri denari. Perché i crediti inesigibili, ossia che non possono più essere recuperati, in pancia alle banche sono ingenti. Le banche vanno in affanno, si teme una corsa agli sportelli e lo Stato autorizza a stampare carta moneta indipendentemente dalle riserve auree, qualcosa di perfettamente simile a un Quantitative Easing ante litteram.
Il fondo comune di investimento è quindi un grande salvadanaio nel quale confluiscono tanti risparmi che sommati creano un patrimonio collettivo da utilizzare come un potente veicolo d’investimento nei mercati finanziari.
I fondi flessibili sono l’ultima moda creata dall’industria finanziaria. Negli ultimi anni hanno raccolto una parte molto importante dei nuovi risparmi investiti ed ora le proposizioni di marketing hanno fatto evolvere i fondi flessibili in una nuova variante: i fondi flessibili a V.a.R.
Gli alti e bassi in Borsa delle azioni delle due banche popolari, Banco Popolare e Banca Popolare di Milano, rendono l’idea di quanto sia complessa e delicata questa fusione. Si tratta di un passo importante (il primo dei tanti che devono essere fatti in Italia) che ha come obiettivo quello di creare un sistema bancario più forte ed efficiente.
Ci troviamo davanti a un periodo in cui i mercati devono tenere allacciate le cinture di sicurezza a causa delle turbolenze sul petrolio che potrebbero arrivare prima e dopo la prossima riunione dell’Opec.
Il Presidente della BCE Mario Draghi ha annunciato ieri misure di incentivo monetario ben superiori alle attese. L’obiettivo è chiaro: cercare di stimolare la crescita economica dell'area Euro. Come si vede dall'immagine, la reazione della stampa tedesca, critica nei confronti di questi metodi, è stata decisamente forte, ma Draghi vuole usare tutti i mezzi per evitare il peggio.
Giorni fa l’Esma, ha lanciato un allarme sui fondi comuni dichiarando che tra i fondi a gestione attiva molti si limitano a copiare il mercato. Ma limitarsi ad annunciare che qualcuno sta ingannando i risparmiatori senza dire chi è l’ingannatore, non fa altro che generare incertezza e spalmare la perdita di reputazione tra tutti anziché punire i reali colpevoli.