Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.
La prima, immancabile, domanda di un risparmiatore nel valutare un investimento è: «quanto rende?». Ci sono alcuni casi in cui la risposta dà effettivamente informazioni utili sull’investimento. In tanti altri casi il rendimento può fare riferimento solo all’andamento passato, ed è un dato da prendere con le pinze.
“Se perdere la Grecia o il Portogallo può essere considerata una sfortuna, perdere l’Italia sarebbe negligenza. E’ difficile immaginare la moneta unica sopravvivere alla resa dei conti con l’Italia, la terza economia dell’Euro …”.
Entro il 2020 spariranno oltre 7 milioni di posti di lavoro, questo soprattutto a causa dell’impatto sul mercato del lavoro della Quarta Rivoluzione Industriale.L'Italia per una volta non è in ultima posizione.
Italia: i rischi sembrano essere alti nel medio termine da una prospettiva di analisi della sostenibilità del debito, in seguito a un elevato livello di debito e alla alta sensibilità a possibili shock alla crescita nominale e ai tassi d'interesse.
Dieci anni fa “il mattone” rappresentava l’investimento preferito dal 70% degli italiani, mentre oggi la percentuale è scesa sino al 29%.
Nonostante ciò, secondo l’Abi, nei primi 11 mesi del 2015, l’ammontare delle erogazioni dei nuovi mutui ha registrato un +97,4%.
Ripresa o falso segnale?
Nonostante il recupero odierno, abbiamo assistito a ribassi pesanti sulle Borse europee, un mercoledì nero soprattutto per l'Italia: - 4,8% a Piazza Affari. Ma a livello governativo si continua a sostenere che, nonostante tutto, questo sia il tempo giusto per gli investimenti in Italia. Sarà vero?
E’ bastata la semplice notizia di un’indagine della BCE sullo stato dei crediti non esigibili del sistema bancario a generare nuovamente instabilità e a tenere, ancora una volta, le banche (e i risparmiatori) con il fiato sospeso.
Per scegliere prodotti finanziari (fondi di investimento, obbligazioni, prestiti, mutui, ecc.) tendiamo ad affidarci ad un consulente o alla nostra banca.
Ieri in rete è stato condiviso un post dove si mostrava un’Italia tornata alla Lira e tra gli Emerging Markets (i Paesi emergenti). Se dal punto di vista socio-economico, non possiamo essere annoverati tra i Paesi emergenti, purtroppo per quanto riguarda l’educazione finanziaria siamo molto più simili a un Paese emergente che a un paese avanzato.
Poiché le transazioni finanziarie hanno tutte del rischio, separare il cattivo consiglio dalla sfortuna è molto difficile. E questa difficoltà può rendere più attraente a chi vende strumenti finanziarie sfruttare i conflitti di interesse, dando consigli pro domo sua anziché del cliente.