Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.
La Tobin Tax è fuorilegge. È quanto dicono i legali consultati dall’Unione europea che ritengono che la tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) oltrepassi i confini delle giurisdizioni nazionali e sia distorsiva della concorrenza tra paesi. Inoltre viola la libertà di circolazione dei capitali, uno dei principi cardine garantiti dal mercato unico. E allora perché l’Italia è tra i pochi paesi ad averla già adottata?
103,80 euro. È quanto spendiamo in media ogni anno per l’utilizzo del conto corrente bancario, e spesso non ce ne accorgiamo per il semplice fatto che la cifra ci viene scalata direttamente dal c/c. È quanto emerge dall’indagine di Banca d’Italia sul costo dei conti correnti nel 2012.
Il risparmio gestito ha visto un aumento delle masse per 6 miliardi di euro durante il mese di luglio. È un’ottima notizia perché suggerisce che gli italiani, nonostante tutto, stanno riuscendo a risparmiare? Non è tutto oro quel che luccica. In un’intervista al Corriere della Sera lo stesso presidente di Assogestioni dice che “in Italia il 25% dei risparmiatori possiede il 75% del risparmio”. Quindi, al di là di rallegrarsi per il dato positivo, la vera domanda che dovrebbe porsi Assogestioni è “perché il mercato del risparmio gestito continua a fare riferimento solo ai grandi risparmiatori”?
La piccola Svizzera coccola diversi miliardi di euro non dichiarati di non-contribuenti italiani. A fronte di un prospettato aumento dell’IVA, del mantenimento dell’odiosa imposta di bollo, dell’opprimente cuneo fiscale, come mai non si parla più del contrasto al segreto bancario e della fuga di capitali non dichiarati?
La tua banca è estremamente generosa e ti offre ghiottissimi tassi di interesse sul conto deposito! Con questa promessa, che ha preso piede nel sistema bancario da un paio d’anni, le banche hanno attirato i risparmi di molti italiani, proponendo un prodotto sicuro come un conto corrente ma altamente remunerativo. Ma è davvero possibile? Ovviamente no.
Sembra che la creatività dell’industria finanziaria non abbia limiti. Forse è proprio così! Ma è veramente al nostro servizio? Il caso di oggi sono le obbligazioni legate ai disastri naturali, i catastrophe bonds, o Cat bond. Ci servono davvero o i risparmiatori sono usati per l’ennesima volta?
In continuo peggioramento il mercato del credito. Per le imprese come per le famiglie è sempre più difficile ottenere un prestito. E le banche cosa fanno?
Non si parla altro che di IMU sulla prima casa: un conto da 4 miliardi di euro che potremmo risparmiarci. Se da un lato farebbe comodo a tutti evitare questa ennesima tassa, dall’altro siamo proprio sicuri che si tratti di una priorità? Non sarebbe meglio intervenire su altre voci la cui eliminazione comporterebbero un netto miglioramento delle condizioni economiche dei cittadini e delle aziende consentendo di creare nuovi posti di lavoro e maggiore reddito?
Vuoi acquistare un frigorifero ma non hai liquidità al momento? Non preoccuparti, lo paghi in comode rate, basta strisciare la tua carta! Vuoi un vestito? In comode rate! Vuoi un cellulare? In comode rate anche quello! Le carte di credito revolving, sempre più diffuse, facilitano l’accesso al credito personale, ma a costi elevatissimi! Siamo sicuri che ci convengano?
La svolta è vicina! L’hanno detto in questi giorni i vertici del Governo e di Banca d’Italia indicando segnali di ripresa all’orizzonte. Perfetto. La stessa Banca d’Italia tuttavia, in una recente pubblicazione, traccia un bilancio catastrofico sullo stato di salute dell’industria nazionale. Dove starà la verità?